38 LIBRO XLV, CAPO IV. » ogni fcdel Chrisliano die anteponer a tutte 1’ altre cose la sanóla » Religione et con ogni studio cerca quella, come principio, e fon-» damento d’ ogni sua operatione, e come quella conduce al desiato » fine della Beatitudine, perchè essendo noi reduli in questa terra » conduti dall' EE. W. per vostri militti et deffensori del vostro » Glorioso stato ; Et avendo etiam condotto la maggior parte de noi * le brigale nostre Zii, et Mojer, et Fioli, con inlention di viver, et » morir sotto l’ombra dell’ EE. YV. 111. non havendo Chiesa, dove » possiamo render debita gralia al nostro Signore Iddio, celebrar » gli ofiitii Divini more Greco, non essendo capace la capella di S. » Biasio alias concessa dalle Signorie Vostre alla INation nostra, a » tal fine per esser il loco stretto, e la nostra gente moltiplicata in » modo, che non se pò stare, nè dentro, nè di fuora, et perchè an-» che medesimamente il detto loco a un tempo diverse genti, lingue, » voce, et offitii Greci, et Latini si fa una confusione, che passa » quella di Babilonia, quando Iddio irrato contro Nembrot suo Re-» beilo confuse la Umana generatione per la divisione di linguagii, » in modo che, nè loro intendendo noi, nè noi intendendo loro; Anzi • più forte. Che nè loro si intendono fra essi, nè noi tra noi stessi ; » Et se lecito fosse se diria, che ne etiam Domenedio intende le » nostre Orationi, nè le sue per tanta confusion, che ense da cusì » fatta diversità et mistura ; Et quod pejus est, che non si ha loco » Sacro di sepellir li morti, come ha tutte le Chiese, et non obstante, » che si mesce dalle nostre Osse con ossame de Galliotti, Facchini, » et di ogni altra vii conditione de huomeni, pur saria più soppor-» tabilc, se non fosse che da poi seppolti, senza sepolcri su la via » commune. In capo di qualche giorno sono sepolti cavati fuori et # gettali in acqua quelli poveri corpi et Osse (1); Et questo se fa » per spatiar il loco, che si possa sepellir li altri, perchè questo è il » maggior guadagno, che el Piovali di delta Chiesa faccia per esser (i) Lo creda chi può. Colla diligente ferramento, inaudito a lulle le pubbliche sorveglianza del magistrato di Sauità, eo*- e le private memorie, che hannosi di quel me avrebbe polulo accadere siflilto disot- lerupo?