auro 1768. 169 » l'animo nostro, e che ogni giorno più per le ingiurie dei tempi » ci si presentano più gravi per l’ingrata sorte del nostro pontifi-» cato, è sopraggiunta la poc’ anzi pubblicata legge dal senato della » veneta repubblica, la quale sotto il colorito pretesto di riformare » gli ordini regolari, ad altro finalmente non tende, se non che a » totalmente distruggerli nel suo dominio. Ma se si è raffreddato nei » medesimi lo spirito della regolare osservanza, si dee certamente » attribuire questo rilassamento di disciplina, come a sua vera origi-» ne, perchè in tutto ciò, che al governo dell’ amministrazione de’ re-» golari appartiene, vi si è voluto mescolare la potestà laicale ; per » la qual cosa, opposti ostacoli alla legittima autorità de’ superiori » generali o locali, come altresì di questa Sede apostolica, acciò ap-» plicassero alti e convenienli rimedii a’ mali, che alla giornata in-» sorgevano, n’è avvenuto (lo che doveva seguire ), che i medesimi » disordini sono andati di giorno in giorno crescendo, per rimediare » a’ quali quella legge, ancorché da potestà legittima si dipartisse, » non è in veruna maniera opportuna, non restituendo all’ antico » spirito gli ordini regolari, ma distruggendoli. E realmente la delta * legge in ciascheduno de’ suoi capitoli non solo diminuisce 1’ eccle-» siaslica potestà ; ma deprava e confonde quasi tutte le ordinazioni » della Chiesa, istituile per salutevolmente governare gli ordini rego-» lari. E quello, che a prima vista si scorge, si è, che nel primo capili tolo della medesima legge, si toglie totalmente nelle cose spiri-» tuali ogni esenzione degli ordini regolari dalla vostra giurisdizione. » E voi, Venerabili fratelli, siete eccitati a liberamente e pienamente » esercitare la vostra ordinaria giurisdizione sopra tutti i regolari, » la quale esortazione, per vero dire, può essere cagione di un mal » maggiore e più terribile, qual è quello di separarvi da quella » ubbidienza, che a questa Sede apostolica dovete. Per la qual cosa » benché sommamente confidiamo nella vostra pietà, volontà, ubbi-» dienza e divozione, che sempre avete dimostrata e verso di Noi e * verso questa sacra Sede di san Pietro, che non sarà mai per » seguire, che facciate uso di quella potestà, 1’ esercizio della quale vol. xii. 22