anno 1762. 129 pensioni scadute già da molti anni, il trattato, che, secondo lui, i veneziani, in quest’anno 1762, avrebbero voluto rinnovare, conteneva nell’ articolo XX, che avesse a durare sino al 1766. Quale bisogno dunque poteva aver esso di essere rinnovato nel 1762? Sappiasi anzi, a più evidente dimostrazione dell’ ignoranza e della falsità del Darà, che da lettere c decreti del senato de’15 settembre 1764, chiaramente apparisce, non essere mai stato interrotto il trattato di quella lega ; ed avere goduto i grigioni, dacché era stata firmata, privilegi estesissimi nello Stato veneto, e persino quello di non essere visitati ai confini e alle dogane, e di poter liberamente esercitare arti e mestieri, e senza 1’ obbligo di veruna contribuzione. E se nel 1764 le cose continuavano così, è falso, che Venezia nel 1762 tentasse di rinnovare con essi la sua alleanza. Ma su questo argomento mi tornerà occasione di parlare, quando Venezia, non già tentò di rinnovare la sua alleanza coi grigioni, ma intimò loro invece di volerla cessata, per le ragioni, che alla sua volta dirò ; ove nuova occasione ci si presenterà di notare nuove contraddizioni del Darù. Morì intanto, addì 31 marzo 1763, il doge Marco Foscarini, compianto da tutte le classi di cittadini, nel più bel momento delle concepite speranze per la prosperità dello Stato. A lui venne sostituito, in capo a diciannove giorni, il doge Alvise IV Mocenigo, il quale, sostenuti i più gravi ed importanti impieghi, erasi segnalato per una somma pietà. Tutto era pace allorché fu egli innalzato alla ducale dignità. I soli corsari di Dulcigno, di Algeri, di Marocco, di Tunisi e di Tripoli molestavano il commercio veneziano e le coste dell’ Albania : ma per quanto la repubblica si adoperasse per frenarne r audacia, non ne ottenne che momentanei risultamenti. Più tardi poi, come vedremo, potè conchiudere coi loro governi una decisiva capitolazione. YOL. XII. 17