anno 1762. 117 » E dovrà essere stampata ed aggiunta alla Promissione ducale. MDCCLXII. 28 Maggio. In Maggior Conseglio. » Fu sapientemente sin dai più rimoti tempi instituito dai mag-» gioii nostri, die il serenissimo Principe, come capo illustre della » Repubblica assister dovesse ai più gravi consessi e massime al » senato, perche trattandosi in esso li più importanti pubblici affari » la sua virtù c consumata esperienza aggiunger potesse consiglio » ed autorità nelle deliberazioni. Vedendosi però con molto dolore » de’buoni ciltadini introdotto da alcun tempo in qua, che anche » senza la giusta causa d’indisposizione, manchi ben di frequente » un così necessario ornamento e presidio, principalmente qualora » si traspiri dover durare oltre l’ordinario costume la sessione del » Senato, e ciò per la ragionevole apprensione di perseverare a » tenersi per il lungo spazio di ore immobile nella sua sede non » senza pericolo di grave danno alli riguardi di sua salute, o levan-» dosi generar turbamento e interruzione agli affari già introdotti, » per sino che ritorni la serenissima Signoria dall’ averlo accompa-» gnato nelle sue stanze con le formalità sin ora praticate ; però » questo Maggior Conseglio, volendo con provida ed insieme pa-» terna cura assicurare, che per lo avvenire senza la giusta causa » d’indisposizione non manchi alle deliberazioni del Senato 1’ assi-» stenza onorevole e sempre utile dei serenissimi Principi, senza che » essi temer ne possano danno alla preziosa loro salute e senza che » in qualunque evento resti sospesa la prosecuzione degli affari » introdotti. » L’ anderà parte, che qualora il serenissimo Principe assi- > stendo al Senato giudicasse conferente alla sua salute il levarsi, » debba in questo caso esser accompagnato, come in figura privata, » da due soli de’ consiglieri e da un capo di XL, quali discendendo » per la scala degli elezionarj e trovando fuori del Pregadi il solito » corteggio del suo cavaliere e de’ suoi scudieri, lp accompagneranno » sino alle sue stanze. In tal modo rimanendo nel Senato li quattro