218 libro xlvi, capo x. frettoloso nella folla e si dilegua dall’ occhio di tanti suoi ammiratori. In Feltre, pochi anni dopo, scoppiò un fulmine sul tetto del teatro, ove stavano radunate oltre a 600 persone : ne inceneri sei, ne maltrattò altre settanta. Lo spavento quindi e il terrore invase 1’ animo di tutti i cittadini, i quali per la circostanza dell’ ora notturna esageravano di mollo l’avvenimento, che d’ altronde fu in verità deplorabile. Più terribile, tre settimane appresso, fu il caso, che ravvolse nella più alta desolazione la città di Brescia. Un fulmine caduto, in sull’albeggiare del di 8 agosto 1769, sopra la torre di san Nazaro, ove stava abbondante deposito di polvere d’ artiglieria, vi appiccò il fuoco. Lo scoppio orrendo di quella scosse dalle fondamenta la torre ; la fece crollare, nell’ atto stesso, che molli altri de’ più grandiosi edilizi vi rimasero o sfasciati o smantellati : gli enormi sassi c gl’ ingenti macigni, che componevanla, sono balzati in aria e scagliati veemenlemffnte sulle circostanti contrade; vi affondano tetti, vi fendono muraglie, e da per tutto vi portano terrore e strage. I nudi cadaveri contraffatti, schiacciati e fumanti tuttavia di sangue, le membra scompaginate e lacere dei feriti, le soffocate strida e gli urli dei miseri sepolti vivi, i gemiti dei cittadini, che scorrono per le contrade, senza sapersene dove, la vista delle case o abbattute o cadenti, il pallore, che copre tutti i volti,'Ma confusione, il'disordine degli scavatori, lo schiamazzar della plebe, l’universale tumulto, formano il più tragico, il più funesto della comune sciagura. Riavuti da tanto terrore, i magistrali civici ne rappresentano il quadro alla pietà del senato veneziano, implorandone assistenza. E vi accorse ben tosto il senato coi più opportuni provvedimenti. Comandò al veneto podestà ivi residente di valersi pure liberamente della cassa erariale per far sgomberare tutte quelle macerie, per riparare intanto alla meglio quelle rovine, per somministrare i necessarii ajuti agl’ infelici feriti. Poi oon altro decreto comandò, clic fossero somministrati a tutti i villici od artigiani, chc ne fossero rimasti privi,