anno 1775. 233 parte della quaranti», e vi vollero alcuni mesi pria di ristabilirvi la calma e la buona armonia. Tutta volta la deliberazione del senato rimase nel suo vigore, senza varietà o alterazione: ed in conseguenza di essa fu piantato in Venezia, sotto la reggenza di un deputato, un officio postale, nelle forme e colle discipline degli altri stati d’Europa. Anche i prò della zecca e 1’ amministrazione dei varii banchi commerciali, andavano macchiati da molti e gravi disordini ; e di questo argomento altresì fu d’ uopo prendere particolar cura. Dì qua nacquero inoltre profittevoli idee per la dilatazione e facilitazione dei varii mezzi di commercio, e n’ ebbe particolar merito il conte Bonomo Algarotti, il quale propose al senato un nuovo piano di commercio con la Russia per la via del mar Nero, ad esempio delle altre nazioni. Questo progetto ben tosto trovò favore: ma siccome per condurlo ad effetto vi si richiedevano grosse somme di denaro, cosi fu istituita una società di azionisti, che ne prendessero il carico, E dì qua ricevettero il primo impulso presso di noi quelle associazioni, che presso gli esteri contribuivano di molto all’ ingrandimento del loro commercio, a tenore delle varianti circostanze. Nel medesimo tempo si pensò a proteggere dalle ingiurie del tempo i capi d’ opera delle arti, dei quali abbonda sì maravigliosamente la nostra città : le scienze e le lettere trovarono particolare incoraggiamento e presso il governo e presso particolari famiglie patrizie. Fremii perciò si promettevano alle utili scoperte dell’ ingegno, e nobili eccitamenti «ì davano alla nazionale industria. Per tal guisa anche Venezia uniformavasi all’ indole del secolo, ed adottava ogni modificazione, che la sagacità de’ suoi supremi regolatori avesse trovato opportuna in qual si fosse materia, onde cooperare al miglioramento dell’ ordine, della giustizia, dell’ incivilimento nazionale. Nè già, che per siffatte mutazioni o modificazioni sì distruggessero o si mutassero le forme naturali ed essenziali delia repubblica. La sua forma di governo, conservatasi illesa in mezzo a tanti pericoli, sopravvissuta a tante vicende, prosperala nella vot. xii. 30