anno 1780. 315 Barbarigo, uomo venerabile ed universalmente stimato. Le sue parole attrassero 1’ attenzione del Maggior Consiglio : ed egli cosi parlò : « Non so, se tutti nù, se alcuni de nù, se parte de nù abbia » esattamente seguita el filo de quattro zorni de disputa e de que-» stion in sta materia. Mi con quel zelo, con quel cuor eredità dai » mii, dai so maggiori essendo prestà con somma attenzion, credo » averle tutte presenti e dalle passade alle presenti trovo tali e tante » gravissime alteranti circostanze, le quali non m’ha possudo fer-» mar, benché me sia pur troppo nota la mia insufficienza, presen-» tandomc principalmente con una maniera imparata, non buona alla » spiegazion del mio modo de pensar, derivante dalle passade e » dalle presenti dispute. Le se richiami el primo zorno ; zorno, che » ho credudo felice alla repubblica quando un zelante cittadin ze » comparso su sta renga, dove per voler de volontà divina 1’ ha » spiegà i nostri mali presenti. Con qual semplicità, con qual chia-» rezza, con qual patrio zelo, con qual nobiltà de parole el s’ ha » prodotto ! Coll’ espor i mali e col desiderar el rimedio 1’ ha fatto, * eh’ el paron della Repubblica facesse una legge, perché fosse re- * pristinade nel suo vigor le altre leggi, perchè se opponesse ai di- * sordini la correzion, e perchè debitor a Dio Signor della sua Sili gnoria el fosse conservà nel suo onor. Con un tal plausibile og-» getto, quai benedizion non ho dà al cittadin, eh’ esponendo i mali * desiderava i rimedja correzion dei disordini, a felicità della repub-» blica ? Se ha unito al mio sincero sentimento quello d’ ogni vero » cittadin, benedicendo tutti Dio benedetto, che aveva ispirà sto cit-» tadin. Per parte della Signoria 1’ eccellentissimo Molin con glo-» riosa pompa de vero sentimento 1’ ha abbraccia el desiderio de » versar e de valersi dell’ autorità del Mazor Conseggio, perchè el » comandi, che se ripari ai mali. Da sta nobile domanda, da sta » c«ncordanza de risposta ghe ne ze derivà un pien consentimento » del Mazor Conseggio. Demo la lode, che giustamente ze dovuda » e ai talenti e al inerito de chi ha suggerido c alla savia asserzion VOL. XII. 40