184 LIBRO XLVI, CAPO III. » scostati dalla temperanza e fhoderazione, che abbiamo sempre * esercitata nell’ amministrazione delle cose nostre. » Ben è noto alla S. V., che nell’ usare i principi cattolici una * tale podestà niente tolgono alli diritti, che sono competenti alla » santa Sede ed al primate apostolico, e che per parte nostra si vo- * gliono illesi,pronti a similitudine de’nostri maggiori d’impegnare » le sostanze e la vita per li rispetti tutti della cattolica religione. » Persuasi però noi intieramente di non aver ecceduto li doveri * di principe religioso, non possiamo se non desiderare con tutta » l’efficacia, l’insigne prudenza della S. V. deponga le impressioni » da Lei concepite sopra le direzioni nostre. » Di questo abbiamo tanto maggior motivo di dichiararci con-» tenti, quanto li religiosi tutti si vanno conformando con la dovuta » rassegnazione e prontezza alle leggi nostre ; rendendosi con ciò * degni di continuare il loro soggiorno nei pubblici Stati, nei quali » per pubblico favore furono ricevuti, c con costante dipendenza » dalle leggi medesime di tempo in tempo emanate, sempre da noi » riguardati con predilezione ed affetto. . » Accolga la Santità vostra con la sua paterna clemenza e be-» nignità la sincerità di queste nostre umili e riverenti dichiarazioni ; » e qui ripetendo la nostra perfetta osservanza e filiale venerazione » alla Beatitudine vostra, con la maggior sommissione baciamo li » sacri Piedi. » CAPO HI. Operazioni successive circa la medesima causa. Dopo questa risposta del senato, il papa non oppose altre istigazioni per 1’ aboliinento di quelle leggi : tanto più che i regolari stessi vi si adattarono senza contrasto. La deputazione intanto, a cui il senato aveva affidato l’argomento, proseguiva co’ suoi studii e ne comunicava di mano in mano al senato i risultameli. E di mano in