anno \779. 245 « All’ ultimo dei cittadini, al men fornido de sludj, de lumi, de • cognizion e de scienza, massime pratica di governar, non conve-» gnirave certamente el presentarse al serenissimo supremo Mazor » Conseggio a versar sulla trista condizion calamitosa, ma rimedia-» bile, dei tempi presenti nei pubblici e privati interessi. » Ma se certa è la necessità de rifletterghe, nessun maggior e » in autorità e in cognizion presentándose, dopo aver principal-» mente prevenudi i animi dei mii cittadini de questa mia umile » devota comparsa, dopo averne prolungà el momento, dopo averlo » diferido d’ uno in altro zorno, d’ una in altra stagion, onde pur » veder, se altri zelanti del ben de sto popolo volesse montar su sta » renga : Se el nostro stato deplorabile, ma non senza rimedio, non » forma impression su i altri, sia lecito a mi finalmente el parlar. » Non parlari) del commercio languente : el stato della no-» stra piazza, el numero, le forze dei mercanti, la mancanza, i fal-» limenti continui lo indica. L’ eccessivo incarimento dei viveri fa, » che le man poste in opera per le manifatture s’ abbia a pagar » eccessivamente. De quà ne nasce costar a caro prezzo le nazio-» nali manifatture. Se nei esteri paesi le se manda, 1’ estero che » trova le soe a più bon prezzo, non le voi; se se crede de esitarle » nel proprio paese, chi vorrà mai renunziar al vantaggio eh’ el » trova nel comprar i esteri lavori, per provederne delle nostre » manifatture più care ? De qua ne vien, che resta oziose e senza » lavoro le man del vostro popolo. Tutto è senza regola, tutto è » disordine. Quelle famegge, quei averi, che i vostri progenitori » faceva bastar e per mantegnirsc e per prestarse in servizio della » patria, adesso appena nella più rigorosa economia le basta per » viver. » Da sle cause, come non ha da derivar alienazion dei malri-» monj, estinzion delle famegge, restrizion del corpo aristocratico ? » Le più cospicue, le più antiche, le primarie dignità della repub- • blica ricusando le giace nel più tristo avvilimento. El popolo, • che impiegando una volta la so vita, i so bezzi nel lavoro, nel