472 LIBRO XVI, CAPO XVII. stato prima vescovo di Fogiianova (1), e poscia proposto in Senato successivamente per i vescovati di Parenzo e di Caorle e per l’arcivescovato di Creta, nè vi aveva mai ottenuto i suffragi occorrenti : alla fine gli ebbe per la sede di Chioggia : e mentre la possedeva già da dieci anni, fu proposto per patriarca di Grado, ma non ebbe i voti neces-sarii per esservi fatto. Al catalogo dei vescovi di Torcello vanno aggiunti, dopo quel Giuliano 11, priore de’ benedettini di san Giorgio maggiore, cui abbiamo veduto (2) promosso a questa sede nel 1218, i seguenti: nell’ anno 1519, fr. Tolomeo Fiadoni, lucchese; uomo più di dottrina clic di prudenza. Incorse gravi disastri, perchè, avendo affidato ai suoi nipoti l’amministrazione dei beni del vescovato, questi li dissiparono, ed egli, nel 1321. fu chiamalo dal patriarca di Grado a renderne conto. Egli ricusò di obbedire: il patriarca ne istituì rigoroso processo, convocò per quest’oggetto un sinodo provinciale, e pronunziò contro di lui sentenza di scomunica. Essa fu approvala e confermata dal sinodo, a condizione, che, se per le calende di agosto non avesse ubbidito, la sentenza avrebbe il suo vigore in tutta la provincia. Tolomeo rimase nella sua ostinazione, e la sentenza fu pubblicata con solennità di forme nella chicsa di Mazzorbo. Più tardi per altro si determinò ad ubbidire, e fu riammesso all’ esercizio del suo ministero. In un diploma del doge Giovanni (i) E l’aulica Cima (Cfina), città della prov. di Eolide. (a) Nella pag. 364 del voi. 111.