ANNO 1350. 233 o r arroganza, o qualche secondaria passione degli sfacciati, che gli stanno ai fianchi, e ch’egli, nell’ebbrezza della sua imbecillità, reputa per pietà e per dottrina rispettabilissimi, nel mentre che il pubblico, testimonio inappellabile delle azioni e delle conseguenze dei loro stolli consigli, ne pronunzia tuli’altro giudizio. Ma Iddio, dopo di avere flagellato per alcuni anni con siffatti pastori il suo gregge, ne sente alfine pietà, ed arrestando la perquotitrice sua mano, rompe il flagellatore stromento, lo toglie di mezzo e del dono di un miglior condottiero favorisce il suo popolo .... Il vescovo Paolo Foscari morì in Roma, nell’anno 1376; e la sua morte troncò ogni controversia, ogni scandalo. Imperciocché il successore di lui, surrogatogli in quell’ anno stesso, dichiarò, sino dai primi giorni della sua elezione, di non voler punto contendere circa l’affare delle decime, ma di affidarsi liberamente alla convenienza del Senato e della Signoria. Fu allora adunque decretato, clic si stabilissero 5500 ducati all’anno da dividersi a tenore delle ecclesiastiche costituzioni veneziane, tra il vescovo, il clero della parrocchia, la fabbrica e i poveri : al quale componimento aderì di buon grado anche il papa. E così terminò questo affare rilevantissimo, e ritornarono quindi la tranquillità e la concordia tra il clero e il governo, da tanti anni turbate. Per toccarne la meta, ho dovuto alquanto oltrepassare il confine dell’ età, di cui slava narrando ; ora poi m’è d’ uopo ritornare colà dond’ era partito. CAPO XVI. Alleanze e tregue di questo tempo. I veneziani, intenti sempre a mantenere la propria possanza ed a prosperare il nazionale commercio, non tralasciavano mai di cogliere le favorevoli occasioni, che loro si presentavano, per ¡stringere alleanze e rinnovare trattati coi principi di qual si fosse paese. Al quale argomento appartengono due lettere del sultano dei vot. iv. 30