anso 1358. H"? qualche tempo si consegnasse Lucca in mano di persone imparziali, che la tenessero come un deposito. Tuttavolta queste difficoltà portarono in lungo I’ affare per guisa, che nel mentre ancora che ne pendeva la risoluzione, si ripigliarono le ostilità dall’una parte e dall’ altra : e fu precisamente in questo frattempo, a’ 19 di agosto, che Uberiino da Carrara diventò padrone di Monselice. Ritornarono intanto gl’ inviali, dalle cui risposte doveva dipendere la stipulazione dell’ incominciato trattato di pace. Tuttala difficoltà s’ era limitata allora alla scelta della terza persona, clic dovesse farsi depositaria di Lucca; perciocché i Gonzaga non erano persuasi che lo fosse Azzo Visconti, nè Mastino lo era del marchese di Ferrara né di Taddeo Pepoli signore di Bologna: de’pisani non potevano esserlo i fiorentini, i quali d’ altronde non acconsentirono, clic ne assumessero 1’ incarico i Gonzaga, delle cui intenzioni non si fidavano punto. Fu proposto pertanto, che la repubblica di Venezia assumesse sopra di sé la custodia della contrastata città; e tutti n’ erano anche persuasi, ed essa vi avrebbe altresì acconsentito ; ma le condizioni, che vi apponeva 1’ ambasciatore di Verona erano tali da non potersi conciliare colla dignità e col decoro della veneziana repubblica. Egli voleva, che questa, finché ne fosse rimasta depositaria, ne avesse amministrato le rendite per guisa, che dopo di averne pagato lo stipendio al rellòrc e agli altri pubblici funzionarii, lulto il di più fosse consegnato a Mastino. Per accomodare adunque le differenze di siffatte condizioni, dovette 1’ ambasciatore dello Scaligero ritornarsene a Verona, per far cangiare al suo padrone il piano delle manifestate pretese. Ed intanto novelli indugi diedero motivo a novelle ostilità, che uscirono assai dannose a Mastino. Di queste piacemi dar notizia colle parole del Verci (1). « Aveva il marchese Spinela, die’egli, » mosso trattato di aver Montagnana a tradimento con un certo » Catalano, che n’ era alla custodia. Ala 1’ infedele Catalano aveva (i) Stor. della 3farca trivìg. e seron., lih. XI. pag. 12 del Ioni. XIJ»