250 rivale. Qui pure la mezza quaresima era un di festeggiata con romorosi spettacoli, con una specie di sagrifizio e di rogo, in cui s’ ardeva pe’ campi una vecchia, se non d’ ossa e di polpe, almeno di stoppia e di carta. Con qualche cosa di simile ad un sagrifizio la mezza quaresima s’ è pur celebrata quest’ anno ; se non che, invece di scegliere i campi si scelse il teatro, e ne fece la spesa, se non una vecchia, una cosa almeno non tanto giovine, e che aveva già sostenuto altre volte a un dipresso la medesima pruova. Povera Beatrice sagrifìcata da Filippo, ma più ancora sagri-ficata da altre persone! Alla infelice vedova di Facino non giovò il bel nome del Bellini, non quel del Romani, non giovarono il bel canto e 1’ espressione dell’ Unglier; ella doveva morire, era nata per morire, per essere sagrifìcata alla mezza quaresima ! Or siate contesse, vedove d’ un gran capitano, donne di molto dominio, fate la fortuna del marito: la prima Agnese che vi capita innanzi vi seduce quello, e vi fa perdere tutti questi vantaggi, sicché non vi resta più che la pietà delle genti. E a veder là sulla scena quella gentile Beatrice, con quell’ anima, quella passione, a