252 LIBRO XIV, CAl’O XX. Rigettate infatti le proposizioni di pace, e conclusa tra i principi d’Italia la suindicata alleanza, non pensavano i veneziani che a prepararsi alla guerra. Accrebbero le milizie, e ne assoldarono molte negli stati del papa e in quelli dell’ imperatore : ne diedero il comando a Corrado di Svezia. Condussero inoltre ai loro stipendi il marchese di Brandeburgo con qualtrucento cavalli ; e fu convenuto, che Francesco di Carrara, signore di Padova, avesse il supremo comando dell’ esercito, sino all’ arrivo dell’ imperatore in Italia, il quale era concorso, come ho notato, in questa alleanza, per avere così occasione di entrare in Milano a ricevere la corona ferrea. Contemporaneamente, i genovesi, aiutali dall’ arcivescovo-duca, avevano potuto accingersi ad allestire una nuova flotta di ven-cinque galere, per contrastare di bel nuovo colla veneziana marina. Ma la impazienza di azzuffarsi coi loro nemici non permise, che 1’ armamento dei navigli fosse condotto al suo termine : tosto-ché poterono averne quattro, vollero porsi alla vela per tentar tosto qualche ostilità a danno degli abborriti rivali. Entrarono pertanto nel golfo Adriatico, prima ancora che in Venezia se ne avesse, non che la notizia, almeno il sospetto. Si spinsero verso le coste della Dalmazia, ove attaccarono le isole di Liesina e di Curzola, eh’erano senza difesa ; le saccheggiarono, le incendiarono, vi fecero orrenda strage degli abitanti, e poscia se ne allontanarono prestamente. I veneziani, che per verità non si aspettavano un tanto insulto da un nemico, cui credevano abbàttuto a segno da non poter risorgere, spedirono tosto Nicolò Pisani con quattordici galere a raggiungerli ed a volerne risarcimento. Ma non lo spedirono cosi tosto da poterli sorpendere prima che fossero usciti dal golfo ; sicché egli, dopo aver fatto inutilmente crociera in tutli i lati, si fermò all’ isola di Arbe, ove la sua squadra ricevette il rinforzo di dieci galere, e poscia di altre dieci comandate da Giovanni Sanudo. Fatta forte così la sua flotta di ircntaquattro navigli, il Pisani non esitò