212 già da nessun difetto d’intelligenza, non d’arte, non di natura ; ei muove più tosto da mal vezzo, da abitudine, ed è facile a torsi, facile ancora a perdonarsi. Egli è in somma che noi vorremmo vederla talora un po’ più dritta sulle sue spalle. Ella spesso si lascia, se non vincere od aggravare, certo troppo curvar dal dolore, quando rappresenta il dolore ! In mezzo a questi due egregii attori, n’ è sorto ora un terzo, del quale due anni fa appena sospettavamo. È questi il Zannoni, che sostiene le parti di padre, e cammina sui migliori modelli. Al sentirlo la prima sera, quand’ e-gli rappresentava il padre nella Lettrice, a quella naturalezza e convenienza di modi, alla facile sua recitazione, a quell’ accento, a quel tuono di voce sì vario e naturale, ed anche forse per una certa somiglianza di suono, noi credevamo d’aver presente il Lionesi, ottimo attore in queste parti. E nel vero il Zannoni è diligentissimo, attento, ha una infinità di piccole cure, che troppo facilmente si trascurano dalla comune dei comici, e che pure sì mirabilmente giovano all’ effetto della illusione. Nella Teresa p. e. ei lagnasi alla diletta consorte, ch’ella sia uscita troppo per tempo. L’umid’ aria del mat-