98 LIBRO XIII, CAPO XII. intanto le mosse dell’esercito veneziano, nè sapevano persuadersi di si grande ardimento, sino ad azzardare così d’ appresso a Padova il tragitto di quel fiume. Alberto, con pochi uomini di cavalleria e e di fanteria, si accinse a contrastarne loro il passaggio. Ma Pietro Rossi, comandante supremo delle truppe veneziane, si gettò a nuoto col suo cavallo nel fiume, animando i suoi soldati ad imitarne l’esempio. E lo imitarono tosto ; sicché Alberto, spaventalo da lanlo ardire, fuggì frettoloso a ricoverarsi in città. Della qual fuga ebbe dispiacere Pietro de’ Rossi, perché gli fu tolta 1’ occasione di dare al suo avversario una buona lezione di militare valore. Ma 11011 era allora suo pensiero 1’ attaccar Padova. Piegò pertanto il suo cammino verso la Pieve di Sacco, ove concesse al suo esercito una settimana di riposo ; e poscia ripigliando il cammino si diresse a fortificare il castello di Rovolenta, perciocché punto importantissimo, distante otto miglia da Padova, sulla riva del Bacchigliene e del Brenta, che colà appunto s’incontrano. Ivi non tardarono a comparire navigli e barche, su cui da Venezia portavansi e legna ed armi e zappatori e vettovaglie ed attrezzi di ogni genere, che potessero mai occorrere all’ esercito. In tutto questo lungo giro di cammino non trovarono le truppe resistenza veruna : lo spavento e la desolazione le precedevano, ed elleno con tutta facilità s’ impadronivano dei paesi abbandonati e deserti. Era questa una guerra di distruzione, piuttostoché di armi ; perché gli Scaligeri, ovunque temevano, clic fossero per arrivare i veneziani, facevano appiccare il fuoco ; sicché vi arrivavano bensì senza opposizione, ma vi trovavano i luoghi desolati ed arsi. E infatti Mastino, temendo sempre più per sé e per Padova, né contento delle tante devastazioni, mandò mille cinque cento tedeschi ad occupare la terra di Este, i quali la distrussero con tutti i villaggi del suo dintorno. Ma il disordine e lo spavento cominciarono ben presto anche in Padova, ove gli stessi cittadini avevano posto mano al saccheggio del borgo di santa Croce : ivi il popolo stesso di Padova, avverso ferocemente alla potenza degli Scaligeri e