anno 4356. 325 » subitamente, dic’egli(I), fo mandado ser Andrea Contarmi, pro-» curator, che da poi fu dose, ser Michiel Falier, ser Benintendi • Ravagnan, cancelier grando de Venezia, ambasadori a Lodovico » re de Ongaria, conlio fosse che ancora la sua zcnte era al asse-» dio de la città de Treviso : li quali fu mandadi a fin de diman-» darli de gratia, cliel ditto mes. Zuane podesse vegnir seguro a ■ tuor el dogado de Veniesia: et etiam veder si con qualche bel » muodo podesse tratar accordo con lui : et seguradi per el ditto » fina a Treviso e de retorno fino a Viniesia : li ditti ambasciatori • andò, ma non li potè parlar, perchè subito se partì per consegio » di suoi baroni el ritorno in Ongaria : non movando però 1’ asse-» dio dalorno treviso, el predilo mes. Zuane eletlo dose con ho-» meni C da cavallo et CC pedoni, fo accompagnado a Veniesia : • et zonse a di XXV auoslo MCCCLV1 et in quel zorno el populo » el confermò dose. » CAPO VII. Guerra cogli Ungheresi. Cotesti avvenimenti erano stali preceduti da una vergognosa sconfina del re ungherese sotto le mura di Treviso. Gli stessi soldati del suo esercito si recavano a disonore, che, dopo tanto tempo di strettissimo assedio e dopo tanlo apparato di macchine e di attrezzi militari, non avessero per anco arrischiato un combattimento. Qualche particolare battaglia era stata tentata in alcuni luoghi del territorio, ed aveva costretto alla resa i castelli di Asolo e di Serra-valle : ma da Adenzo, da Noale e da Mestre i soldati assalitori erano stati respinti. In sulla metà pertanto del mese di agosto, e precisamente in sull' albeggiare del giorno 15, s’inlraprese 1’ assalto di Treviso (Il Mm dell» bibliot. Marc, eia* VII, cod. DXIX, pag LXXXXV.