anno 1350. 231 » fabbrica delle chiese ; ma siccome si riscuotevano le decime, si » davano subito al clero le parli sue el così alli poveri et alla fab-» brica delle chiese. Non si poteva negare, che senza alcuna ragio-» ne ovvero colpa della ducal signoria erano naie alcune contro- • versie con il vescovo di Castello ; et era anco vero che la parte » spettante al vescovo solamente, veniva tenuta in deposito : sup-» plicando humilmente la santità sua, che le piacesse permutare, • trasferire, ovvero riinovere messer Paulo Foscari dalla chiesa » Castellana, come da papa Urbano era stato promesso. » Questo nuovo avvicinamento di lettere tra il papa c il doge aprì la strada ad intraprendere nuove trattative, e fece anche nascere la speranza di una vicina composizione. Perciò il senato spedì alla corte pontificia, in qualità di ambasciatore a maneggiare la cosa, Domenico Morosini, con ordine di promettere 4500 ducati annui a tìtolo di decime, da dividersi, a tenore delle diocesane costituzioni, tra il vescovo, il clero, le fabbriche e i poveri : ma di là invece non altra risposta ottenevasi, tranne, che al prezzo di 6000 ducati si effettuerebbe il desideralo accomodamento. E d’altronde la Signoria, tenacemente ferma a non voler contribuire più degli esibiti 4500, intimò al suo rappresentante, che pigliasse congedo e se ne ritornasse a Venezia. Nel framezzo di queste negoziazioni, il signore di Padova, dappoiché ebbe conchiuso la pace colla repubblica, volle prender parte ad accomodare questo affare difficile e scandaloso. Mandò a Venezia suo ambasciatore al doge e al senato Jacopo Turchelto, il quale esponesse, come il vescovo Paolo Foscari cangierebbe vo-lontieri il vescovato di Venezia con quello di Padova, promettendo di starsene inviolabilmente alla sua residenza in quella città. Al che non altro rispose il Senato, se non che il maneggio della controversia era lutto in mano del nunzio della repubblica presso la santa sede, e che perciò se ne doveva attendere l’esito da quella parie. E la cosa se ne stette perciò incompleta intanto e giacente. Accadde poscia, che, venuto in Italia il papa Gregorio XI,