.%1W0 i 320. 9 » magnificenza di ville, prima nell' isola di ¡Murano, poi nella terra- • ferma ; c colle ville in lautezze di trattamenti, di cocchi, in super-» bia di livree ed ogni altra splendidezza esteriore. » li cosi a poco a poco « I’ aristocrazia veneziana, egli conchiude, falla vecchia, » non si trovò parata a resistere all’ urto preponderante delle po- • tenze grandi ; non antevide le conseguenze che ne doveano suc- ■ cedere. • Cotesto sistema di privata economia, avvicendato col conccn-tramento della politica amministrazione nelle mani della sola aristocrazia, andò formando a poco a poco le tre classi di nobili, in cui suddividevansi, non più in proporzione della personale abitila, ma bensi delle domestiche fortune, le varie magistrature che componevano tulio il gran corpo della repubblica imperante : « divi- • sione, dice il Sagrcdo (1), non apparente all’esterno, si bene • esistente di fallo nell’ interno. • Imperciocché furonvi nobili di stragrande ricchezza ; e questi tendevano a stringere tra loro la somma dei poteri : ed erano perciò il minor numero. Furonvi nobili di mezzane fortune rimpctto ai primi ; e questi, sapendosi contenere lontani e dalle superbie dei ricchi e dalle necessità dei poveri, conservavano nella familiare economia il necessario equilibrio, ed erano perciò Irascelti a sostenere tulle quelle magistrature, le quali né domandavano spesa né somministravano rendite ; perché le prime erano riservale ai nobili ricchi, le seconde erano concesse ai nobili poveri ; sicché i nobili di mezzane fortune entravano per lo più a formare il corpo delle quarantie, e in altri simili impieghi sino a salire al Consiglio dei dieci. La maggior massa poi della nobiltà coinpouevasi della classe povera, la quale, non avendo più commercio, che I’ arricchisse, teneva lo stato come una proprietà dei nobili, e perciò da questo pretendeva soccorsi per supplire alle proprie necessità. Perciò fu d’ uopo tenere in piedi, particolarmente negli ultimi secoli, molte magistrature non più necessarie al (i) Nella ¡»ag. 113. VOL. IV.