338 MBRO XV, CAPO XI. CAPO XI. Alleanza dei veneziani con Francesco da Carrara signore di Padova. L’ infedeltà mostrata dal Carrarese verso la repubblica di Venezia, non poteva non tenerlo nelPinquietudine circa la vendetta, che conosceva avere provocato sopra di sé e che temeva tanto più gravosa e imminente dacché le truppe ungheresi avevano abbandonato il suolo trevigiano. Non restavagli più veruna speranza di assistenza odi difesa in caso di una militare intrapresa. Ne temeva perciò sommamente, e non riputavasi abbastanza sicuro coll’ essere compreso nel trattato suddetto della pace col re di Ungheria : volle una particolare guarentigia più decisiva e solenne. Egli aveva partecipato a Lodovico i suoi timori, ed aveva ottenuto un diploma, col quale il re di Ungheria prendeva sotto la sua protezione lui e gli stali suoi, e promettevagli assistenza e difesa contro i suoi nemici, e nominatamente contro la repubblica di Venezia, se mai da quella avesse avuto a sostenere molestie (I). Fu per altro assai sagace verso di lui la politica dei veneziani, benché esacerbati per la sua sleale condotta. Narrano infatti i Cor-tusi (2), che in quello stesso mese di maggio, appena ebbero notizia della protezione impartitagli dal re Lodovico, mandarono a Padova due provveditori di san Marco, col titolo di ambasciatori, ad offerirgli la loro amicizia. Del che compiacendosi grandemente, il Carrarese fece loro infinite carezze e sommi onori ; si trattenne con essi a secreti colloqui ; e finalmente si avviò in loro compagnia, il di ¡t giugno, verso Venezia, corteggiato da numeroso seguito di (») 11 documento è portato dal Verci sert. Carrarese, pag. 158; ma con parec- sotto il num. 1572, ed ha la data de’5 mag- chie varianti, gio i35b. Lo portarono anche i Cortusi (a) Hist., lib. XI, cap. a. {Uh. II, cap. la) e il Pappafava nella Dis-