70 LIBRO XIII, C\PO X. ed a questa dovevano i veneziani in principalità metter freno. Nella quale occasione si rese celebre uno scrittore nostro, il quale, avendo fatto studio particolare di tutlociò, che potesse meglio giovare ad una spedizione in Oriente, pubblicò un libro intitolato: i Secreti dei fedeli della Croce (i), e ne promosse con mollo calore l’impresa. Egli fu Marino Sanudo, soprannominato il seniore, per distinguerlo dall’ altro scrittore di simil nome e cognome, il quale visse più di un secolo dipoi, e ci lasciò tanti preziosi monumenti di storia patria. Trattò egli stesso col papa, col re di Francia, colla repubblica di Venezia ; e sebbene allora non gli riuscisse d’indurli prontamente al suo scopo, ne appianò sì giudiziosamente la via, che poco dopo si persuasero a metter mano all' impresa, e vi trovarono gli animi di già preparali per la diffusione del libro di lui e delle molte carte geografiche, che ne formavano il dovizioso cSrredo. In pari tempo, il frate domenicano Pietro de la Palù, patriarca latino di Gerusalemme, adoperavasi caldamente per ottenere il medesimo intento. S’cra più volte recato, benché inutilmente, alla corte del sultano di Egitto, ed aveva fatto a quel principe vantaggiosissime proposizioni, onde ridurlo a restituire ai cristiani la Palestina. Ma vedendo di non potervi riuscire da questa parte, si rivolse af papa Giovanni XXII ed a Filippo di Valois re di Francia: vi si recò anzi personalmente, e tanto disse e tanto fece, che finalmente vi si persuasero. Quasi contemporanei a questi uffizii, giunsero in Avignone alcuni inviali di Leone V, ultimo re degli armeni della schiatta dei Rubcnili, i quali gli facevano palesi i mali gravissimi, che per l’ingrandimento di quegl’ infedeli soffrivano 1’ Armenia minore e la Cilicia, ed esponevangli i mezzi più opportuni, per far fronte alla insolenza di costoro. Anche i veneziani avevano incominciato ad accorgersi, che la crescente potenza di quegl’ infedeli non era molto favorevole al (i) Secreta fidelium Crucit : ne porlo il titolo in Ialino, perchè in latino è il «uo libro.