238 LIBRO XIV, CAPO XVII. che loro venivano e di fronte e di schiena, si avventurarono all' e-slrenio cimento, che solo forse li poteva sottrarre da un totale sterminio. Spiegarono a un tratto le vele, e con voga arrancata si spinsero verso 1’ aperto spazio, ch’era rimasto nella baja, tra la flotta nemica e la spiaggia, e di là, comeché per un lungo tratto di acque tutto seminato di scogli, tentarono l’unica via di salute, ch’era loro rimasta. I veneziani d’ altronde, che avendone considerato la gravezza del pericolo, ne avevano riputato impraticabile il passaggio, non si accinsero a contrastar quella mossa; stettero anzi tranquilli ad osservarne il successo. ¡Ma quando videro, che 1’ altezza della marea favoriva molto bene il nemico, e che orinai quattro galere delle più sottili avevano potuto 1’ una dopo l’altra con tutta sicurezza fuggire, e già se ne stavano per tentare uguale scampo altresi le più grosse, il capitano Marco Morosini, tutto infuriato per l’impreveduta ventura, spinse la sua nave attraverso a quel varco, per chiuderne alle rimanenti il passaggio. Le altre navi veneziane imitarono tosto l’esempio di lui, e costrinsero i nemici ad arrendersi. Vi si scagliò sopra la ciurma della nostra flotta per farne bottino ; e con tanta avidità vi si attaccò da rendere impossibile ai comandanti il predare anche i quattro legni che s’erano sottratti fuggendo. Imperciocché, sebbene il capitano Ruzzini, per distaccarne i marinai e farli obbedire al comando, avesse fatto appiccare il fuoco a cinque di quelle navi ; tuttavia vi perdettero troppo di tempo, e quelle intanto s’erano avvantaggiate in guisa da non poter essere più raggiunte. Ma v’ era già soprabbondanle motivo di allegrezza pei nostri anche senza raggiungere le fuggitive: perché, oltre alle dieci navi predate ed alle ricche merci, di cui erano cariche, i nostri fecero prigionieri settanta uffiziali genovesi e mille quattrocento soldati. Mille ne furono mandati in ceppi a Negro-ponte, gli altri a Candia. Il prospero evento accadde il dì 29 agosto dell’ anno 1319. Ma con ciò non finirono le imprese dei veneziani in questa loro spedizione. Dopo avere preso riposo per alcuni giorni, si