306 LIBRO XV, CAPO III. presto in potere della forza ; ed altri ebbero la sorte di sottrarsene felicemente. Di mano in mano, che venivano arrestati, erano processati e sentenziati, taluno anche, siccome altrove ho notato, fu assolto per innocente. Diligentissimo nel conservarci tutte le circostanze di questi arresti, i nonti degli arrestali, la condanna e persino il luogo dell’ esecuzione, fu il contemporaneo cronista sunnominato, le cui parole, per avvalorare di maggiore autorità queste mie pagine, piacemi trascrivere fedelmente. Egli adunque cosi le commemora : » Et fu fatto vegnir suso m. Marin Falier dose, clic » andava per palazzo, con gran zente de zentilhomeni et altra bo-» na zente che non saveva anchora come el fatto stava : in questo » tempo fo mandado preso Bertuzi Isarelo patron de nave da san » Trovaso, tradifor : el qual fo preso per queli de santa Crose : et » ancora fo preso Zuan Nelin de Brun, Nicoletto de Ruosa, Nico-» letto Alberto el gardiaga et più altri homeni da mar e de altra » condition : in quel dì de Zuoba (1) XVI de aprii fo sententiadi » de impiccarli per la gola li ante ditti » Felipo Calandario tajapiera, » Bertuzi Isarelo suo zenero, » li quali fo apicadi con la sparanga in bocha alle colonne de la » balconada, che sta li dosi a veder la festa della caza, a ciò che i » non disese parole pericolose (2). In li ditti dì fo presi » Bertuzi Falier, » Nicoletto Zucuol. ■ Nicoletto Brando, (i) In quel giorno di Giovedì. (a) Per migliore intelligenza di queste ultime parole del cronista, le quali probabilmente riusciranno difficili a chi non conosce il nostro dialetto, ne soggiungo la traduzione italiana, u I quali con la spran-n ga in boccax acciocché non dicessero pali role pericolose, furono appiccati alle coli lonne della balconata, ove stanno i dogi a i» vedere la festa della caccia, n I* balco- nada, di cui parla il cronista, è qucH'arcata del loggiato esterno del palazzo ducale, la quale è sostenuta da due colonne di marmo rossiccio, dalla parte della Piazzetta. Perciò presso altri cronisti ho trovato, che i due suddetti complici della congiura furono appiccati nell'arco delle colonne rosse. Ed ivi appunto soleva recarsi il doge per godere lo spettacolo della caccia del giovedì grasso.