468 LII(IU) XVI, CAPO XVII. ma nessuno si avvide, die il Piacentini aveva due nomi, Giovanni ed Amedeo, e che il trovarne continuata la memoria anche nei tempi del successore suo è conseguenza dell’ aver egli voluto, finche visse, intitolarsi vescovo di Castello e cardinale di Venezia, siccome testé ho accenato ; nell’anno 1379, Nicolò li Morosini, veneziano ed arciprete della cattedrale, fu eletto a possedere la sede castellana subito dopo espulsovi Io scismatico Piacentini. Ma in quel medesimo anno, a’ 24 di novembre, finì la sua vita. L’iscrizione, che gli fu scolpita sulla tomba, é dall’Ughel-li (1) attribuita erroneamente a Nicolò I, il quale era morto dodici anni prima di questo. Basta leggerla per accertarsene : e perciò la trascrivo : Doctor opus decreta legens egi, eligor urbe llac Proemi, Papae jam Protonotator acerbi Dum belli ad fmcm penes hostes oro superbos, Evocor ad superos cum fustibus ossa relinques. Bis decima et quarta Nicolaus luce Novembris Mauroceno auras liquit, tum mille trecentis Alque novem et septem decies labentibus annis. 1579, Angelo Corraro fu sostituito perciò al defunto Nicolò li, nel dicembre dell’ anno stesso: ma non entrò al possesso del vescovato senonchè in sul declinare dell’ anno seguente. Di lui parlerò e del suo pastorale governo su questa (i) 1 lai. sacr , Ioni. V.