anno 1372. 409 Fu chi incolpò i provveditori veneziani della infelice riuscita di quel movimento : lo stesso generale Raineri de’ Volschi parve ne avesse sospetto ; e il suo sospetto cadeva su di quelli, quasiché avessero ceduto alla corruzione dell’oro (I). Perciò egli fece rinunzia del suo ufficio di capitano generale : ma la repubblica, la quale forse colla sua avvedutezza seppe scoprire il male nella sua vera radice, punì i provveditori coll’ escluderli temporariamente da tutti i Consigli, e surrogò al de’Volschi il generale Taddeo Giustiniani. L’inquisizione di questo fatto era stala raccomandata a Nicolò Faliero, avvogadore del comune. Approfittò intanto di queste discordie il Carrarese, e rinforzò di milizie tutto il tratto, eh' è tra Monselice e il Bassanello ; se ne calcolò il numero ascendere a ventimila. Fortificò anche la città, a cui di troppo vedeva avvicinarsi 1’ esercito veneziano ; e dove le mancavano le mura a cingernela, perciocché non per anco n’ era cinta allora del tutto, fece costruire spalti e bastioni. Rinvigorito altresì dai soccorsi del re di Ungheria, spinse Arquano Buzzacarino, con mille dugento cavalli ungheresi e con altre milizie nazionali, sul territorio trevigiano, molestando quei paesi e quei popoli, e particolarmente Asolo, con rapine ed incendii. Appena Taddeo Giustiniani, comandante dell’ esercito veneziano, ebbe notizia, che un corpo di forse cinquemila ungheresi av-vicinavasi al territorio friulano dalla parte del fiume Livenza, mosse a quella volta con due o tre mila uomini per impedirgliene il passo ; ma gli ungheresi, delusa la vigilanza nemica, mutarono cammino, varcarono il fiume in altro punto e s’inoltrarono sino al Piave. Se ne accorsero i veneti condottieri, e per altra via giunsero frettolosamente a ¡Narvesa per contrastarne a quelli colà il passaggio, die gli avrebbe tosto fatti padroni del territorio trivigiano. Ma il tentativo riuscì vano : il piccolo esercito veneziano rimase pienamente sconfitto, ne rimasero prigionieri il Giustiniani e Gerardo di Ved. il Cittadella, Slor. della dominai. Carrarese, luog. cit. vol. iv. 32