anno 1379. hhl in cambio delle sue lagnanze : cd esso troppo era oppresso c minaccialo da cenlo parli per poter pretendere soddisfazione di quella sleale perfidia. Intanto il Pisani era giunto felicemente nella Puglia : ivi le navi da lui scortale avevano caricalo liberamente il grano, per cui vi erano andate ; cd crasi rimesso alla vela per ricondurle di bel nuovo verso le acque di Venezia. E mentre viaggiava tranquillamente, s’ abbattè in una squadra di quindici galere genovesi, che al primo scorgerlo si posero io ordine di battaglia. Vi si dispose sull’ istante anche il Pisani. Si scambiarono dall’ una parie c dal-1’ altra molti colpi di cannone; i genovesi vi perdettero il comandante ; il Pisani vi riportò una ferita leggera. Nè di più azzardarono i genovesi di cimentarsi : virarono di bordo c prcsoro la direzione di Zara. Vettore Pisani prosegui il suo viaggio, finché furono condolli a salvamento i legni carichi : quindi rientrò nel porto di Pola. 1 genovesi non »’ erano ritirati, che per accrescere le loro forze. Infatti una flotta di ventiquattro galere, condotta da Luciano Doria, comparve, in sul principio di maggio, dinanzi alle coste dell’ Istria, c si presentò al porlo di Pola. E n'era ingannatrice ed insidiosa la mossa : perchè il Doria finse di avervi schierato tutte le sue forze navali, mentre non ne aveva mostrato in faccia dell’ inimico se non che due terzi. Egli aveva posto in agguato, in una baja poco discosta dal porlo, altre dieci galere, pronte a dare addosso ai nemici, toslochè gli avesse tratti insidiosamente a quella volta. L’apparalo di guerra, con che moslrossi il Doria dinanzi al porto, non piacque punto al Pisani, tuttoché valoroso : conosceva da un lato la condizione infelice della sua flotta, c temeva forse dall’ altro qualche insidia preparatagli dagli astuti avversari! suoi. In cosi duro frangente la prudenza gli suggerì di radunare il consiglio di guerra. Tulli gli uffiziali erano di parere, che si desse battaglia : egli solo non senlivasi disposto ad acconsentirvi ; pare, che