266 LIBRO XIV, CAPO XXIV. come dice quel meschinello storiografo ) del triste fine che fece pur troppo il Faliero; bensì credo verissimo queslo fallo, ch’egli, uomo spregiudicalo e superiore di mollo ai pregiudizi! del volgo, nominò per disprezzo una storiella ; e Io credo, perché me lo attestano, senza veruna ambiguità né varietà, moltissime cronache e moltissimi dei migliori storici nostri, del cui stampo avrei a sommo onore di poter essere riputato. CAPO XXIV. Insulto fatto al doge Marino Faliero. Marino Faliero, quando fu innalzalo al seggio ducale, era in età di anni settantasei, ed aveva misurato lo stadio dei primi impieghi dello stato : pareva, che con quest’ ultimo innalzamento avesse a compiere una gloriosa ed onorevole carriera. Né fìa qui inopportuno il dare un prospetto delle cariche da lui sostenute prima di giungere al principato. Nell’ anno 1312, fu il Faliero uno degli elettori del doge Giovanni Soranzo; 1329, podestà di Padova; 1336, rettore di Serravalle ; 1337, provveditore nelle guerre contro Mastino della Scala ; 1338, podestà nuovamente di Padova ; 1359, podestà di Trevigi; 1515, ambasciatore al papa; 1516, podestà un’altra volta a Trevigi ; 1550, podestà per la terza volta a Padova ; 1550, ambasciatore a Genova; 1551, ambasciatore pel maneggio degli affari delia guerra ; 1552, provveditore e legato nell’ isola di Candia;