312 LIBRO XV, CAPO III. suo delitto, sicché convinto di fellonia fu condannato alla pena capitale. Ve lo condannarono cinque della Signoria e nove del Consiglio dei dieci : nove e non dieci, perché vi mancava « ser Zuan Sa-» nudo consegier, dice il Trevisan, per che el giera andado a casa » per defelto de la sua persona, si che li fo numero XIIII a la ditta » sentenlia. » E dietro al Trevisan, lo dicono il Sanudo ed altri. Merita particolare attenzione una circostanza, che qui voglio commemorare. Nel registro de’Misti (voi. IV) del Consiglio de dieci, alla pag. 33, ove, secondo la progressione del tempo, avrebbesi dovuto scrivere la sentenza del doge condannato a morte, si scorge lasciata in bianco la prima metà del foglio, e soltanto vedesi l’indicazione non scribatur ; ed un altro non scribalur, con brevissimo tratto di vacuo, vi è segnato oltre la metà della faccia ; ed immediatamente dipoi trovasi registrata 1’ elezione dei tre capi dei Consiglio pel susseguente mese di maggio. Si volle, a mio credere, tener vacuo quello spazio e tralasciato il registro di quella condanna, per rispetto alla dignità del principe. Perciò il contenuto di quella sentenza non puossi avere che dai cronisti, e particolarmente dal Trevisan, il quale fu aneli’ egli tra i giudici, che lo condannarono a morte. « De di de Venere, egli dice, a bora de vespero » a di XVII de aprii del MCCCLV lo sententiado domino Marin » Falier dose in lo conseio di X. che li fosse tagiada la testa, suso » lo patto de la scala de piera, la dove li dosi fa lo primo sagra-» mento quando li monta prima in palazzo, si che si sperzura la » morte....Li fo concesso chel podesse ordenar de ducati 2000(1).» Il rimanente de’ suoi beni fu confiscato. Ci fa sapere inoltre il detto cronista, che« veramente per lionor (i) Ne traduco in italiano le parole, per r> la testa sul pianerotto della scala di pietra, migliore intelligenza di chi non conosce il n ove i dogi fanno il primo giuramento, dialetto nostro, u In giorno di venerdì al- « quando montano per la prima volta iu n 1 ora di vespero il 17 aprile i355 fu scn- ■■ palazzo : sicché si spergiura la morte . . « tenziato il signor Marin l*alier doge nel " Gli fu concesso di disporre di ducati due » Consiglio dei dicci. Che gli fosse tagliata « mila. r>