572 muro xv, capo xv. pensiero : mai non potè ottenere meno feroce o più soddisfacente risposta. Egli d’ altronde non era in caso di costringerli colla forza ; aveva anzi avuto espressa proibizione di farlo. Perciò, spiegate ai venti le vele, partirono i tre provveditori da Candia, e ritornarono a Venezia a render conto al senato dell’ infelice riuscita di tutti i lor tentativi. Né 1’ inutilità di questa prima ambasciala sgomentò punto il governo ; nè lo distolse dalle intraprese vie della dolcezza e della moderazione. Nominò altri cinque provveditori, e colle stesse istruzioni e cogli stessi poteri dei precedenti li mandò a ritentare la desiderata riconciliazione. I cinque scelti questa seconda volta furono Andrea Contarmi, Pietro Ziani, Francesco Bembo, Giovanni Gradenigo e Lorenzo Dandolo : ebbe ciascheduno il comando di una galera. Salpò da Venezia questa piccola squadra, e in pochi giorni comparve alle viste di Candia. Il suo apparire in quelle acque colmò di spavento i ribelli dell’ isola, benché d’ altronde ferocissimi ed audacissimi. Cadde loro in sospetto, che i cinque legni colà approdati, fossero la vanguardia di una flotta più numerosa, inviata dalla repubblica per sottometterli ; e perciò angustiavanli grandemente la coscienza del rifiuto, con che avevano licenziato i primi ambasciatori. Ma quando seppero, che anche questi deputati erano venuti per battere la via di quelli, e che colla dolcezza, anziché con la forza, intendevano di ricuperarli alla sudditanza di Venezia, cangiarono lo spavento nella più sfacciata arroganza ; e tanto più sfacciata, perché immaginarono, che i veneziani così operassero per timore. In conseguenza di cotesto loro stoltissimo pensamento, deliberarono di metter mano a lutto il più grandioso apparato di forze militari, che per loro si fosse potuto, quasi per darsi il tuono di una formidabile possanza. Permisero ai cinque provveditori veneziani lo sbarco, e gli ammisero all’udienza del duca nel pubblico palazzo. Su tutte le vie, per cui dovettero passare, erano schierati in doppia fila i soldati ; la piazza poi pareva un campo di battaglia. Dalle finestre e persino dai tetti delle case un numero infinito