anno 1372. 415 » doveva inviarla acchiusa in allro foglio a Cane Scaligero, il quale » ignaro deU’attentato aveva comandamento di spedirla a Venezia. » Elesse Zaccaria all’uopo un suo fidato famiglio ; ma le strette rac-» comandazioni di lui e il trepidare della sua voce insospettirono » il messo per guisa che mentre cavalcava alla volta di Verona, » temendo farsi ministro a qualche scellerata enormezza, deliberò » di togliersi da quel dubbio, ed aperta cautamente la lettera, co-» m’ebbe svelala la fellonia, diede subita volla, e recò di nascosto » a Francesco il testimonio del suo pericolo. Stordiva il principe » in sulle prime, ma poscia fallo cuore e preso partito promise al » servo larghissimo guiderdone, acciò lo aiutasse in tanto frangen- ■ te, ed ottenute da lui le poche contezze che aveva, volle si arre-» stasse toslo Zaccaria, che costretto dalla torlura manifestò tutta » la trama. Avvisalo Marsilio della palesala insidia, si uni immanti-» nenie cogli al tri complici, e giurili tutti e quattro agli accampa-» menti vi ordinarono senza indugio la gente che loro obbediva e » che sommava a quallroceoto cavalli, ne la rimossero e andarono » a Venezia, ove narrati i segreti di Francesco, le sue forze, il suo » stato, additarono i mezzi per vieppiù travagliarlo. Il padovano » signore n’ebbe grave molestia per l’agio che ne veniva ai nemici » di meno onorala, ma di più facile vittoria, e sapendo moversi • gli uomini non da pubblico utile, bensì da privalo vantaggio e » spesso pure dal capriccio, temeva le voci diffuse, che annunzia- > vano altri cittadini e gli slessi congiunti di lui vogliosi di novità. » A frenare la contagione del malo esempio si volle che Zaccaria » da Modena fosse trailo a coda d’ asino al palco, dove perdette la » testa e si proclamò, che ove Marsilio da Carrara venisse alle » mani del comune di Padova fosse tronco del capo e gli altri » complici dopo il consueto strascinamento a coda d’asino moris- • sero dilaniali dalle tanaglie infocale; i beni loro andassero nel » fisco. Non se ne turbava Marsilio, che anzi accordatosi colla re- • pubblica pattuì le condizioni da mandare ad effetto dopo la ope- • rata vittoria e l’innalzamento di lui al governo di Padova. •