90 LIBRO XIII, CAPO XII. per ciascun mese dovesse assumere per turno il comando sino al termine della guerra. I nomi di loro e 1’ ordine con cui dovevano succedersi fu cosi : I, Bertuccio Gradenigo ; II, Marco Giustiniano, procuratore di san Marco ; III, G iovanoi Gradenigo; IV, Andrea Morosini ; V, Pietro da Canale. Si pensò tosto ad ingrandire le fortifieazioni e i ripari a Sta-limbeco, a Montalhano, alla Torre delle Bebe, a Loreo, a Cavar-zere, ed a mandarvi genti armate ; perciocché luoghi più vicini e per conseguenza più esposti agl’ insulti nemici. Ne’ castelli poi di Molta, di Portobuffolè e di Camin, furono mandali uomini d’ armi stipendiati al soldo della repubblica. Non appena seppero i fiorentini la rotta pace Ira Veuezia e Mastino della Scala, si unirono di buon grado alla repubblica, certi di avere di (pia un aiulo senza comparazione più vigoroso ed efficace, di quello che avessero potuto sperare dagli altri loro alleali. Di questa unione ci conservò il Villani, storico fiorentino, il trattalo, quale a parola lo trasse dagli alti del comune di Firenze ; e poich’ è lutto appartenente alla storia nostra, giova il trascriverne le condizioni. « In prima feciono tra loro lega e com-» pagnia e uni là, la qual durò dal di 21 giugno in fino alla fesla » di san Michele di settembre, che viene, et dalla della festa a un » anno, e che per li delti comuni si soldino duemila cavalieri e • duemila pedoni al presente ; i quali stieno a far guerra in Irivi-» giana c veronese. E quando parrà a delti comuni se ne soldino » maggiore quantità, c che tulle le mende de cavalli e ogni spesa » che occorresse, si dovessono pagare comunemente ; el che per » la delta guerra fare, si debbia tenere uno capilanio di guerra a » comuni spese, et clic per lo comune di Firenze si mandi uno o • due cittadini a stare a Vinegia, o dove bisognerà, e abbiano ba- • Da con quelli che si eleggeranno per lo comune di Vmegia di