2 LIBRO XIII, CAPO (I. le varie mansioni ai magistrali che brevemente numereremo. I massari all’oro e all’argento, chiamati anco estimatori ed ufficiali alle monete, curavansi dei fatti tutti dell' oro e dell’ argento, dei manufatlori di queste materie in Venezia e del bollo relativo. Avevano il diritto d’ inquisizione e di pena per viziature, contraffazioni di misure, di peso, di qualità, ec. Nel secolo XVI gli uffizi dei massari si resero subordinati a tre provveditori scelti dal consiglio dei dieci, a’ quali affidossi il governo della zecca e il diritto di far battere monete per conto pubblico e privato. I provveditori sopra gli ori e monete punivano coloro, che nello stalo spendevano monete a prezzo maggiore del valore intrinseco; o le monete bandite. Esaminavano gli uffizi di Venezia, perchè non entrassero frodi. Entravano a parte dei pagamenti e depositi, vegghiavano alle bilancie ed ai pesi dell’ oro e dell’ argento. A questi s’ aggiunse un inquisitore, perchè tutte le monete sì nazionali che forestiere fossero di giusto peso, ed i pagamenti mercantili e le cambiali si eseguissero legalmente. Proibivano estrarre verghe d’ oro e di argento, o miste, dallo stalo e monete veneziane senza licenza di lui, e che niun suddito potesse avere interesse in zecche forestiere, ed in fine che alcuno non ardisse rispedire a Venezia le piccole monete, che avevano corso in terra-ferma. 11 conservatore aveva cura de’ pubblici depositi per conservarli e disporli a tenore delle leggi. Il depositario conservava i depositi privati di oro e di argento, con obbligazione di investirli, o fare qualche altro legittimo uso. Il provveditore al/i prò sopraintendeva alla cassa c riceveva quei depositi che non erano maggiori di ducati quaranta. Gli esattori portavano le somme raccolte a questa cassa. Fuori di zecca, presiedeva al deposito dei capitali investiti nelle varie magistrature. Tre si coniavano i depositi dei capitali da’ quali traevasi un interesse, cioè monte vecchio, monte nuovo, morite nuovissimo, così detti secondo il tempo, in cui vennero instituiti. I revisori e regolatori dell' entrate pubbliche in zecca, il camerlengo del comune, tenevano