inno 1563. 573 di spettatori ne osservava il passaggio; né tra costoro mancava chi gl’ insultasse con villanie ed improperio I rappresentanti il senato di Venezia continuarono il loro cammino sino al palazzo, senza mostrare nè timore né confusione : e giunti che vi furono, presenta-ronsi con dignitoso contegno al duca e al consesso dei consiglieri; dinanzi a cui, Andrea Contarmi, capo dell’ ambasceria, così intraprese a parlare: « Se il Senato, che qui ci manda, non amasse di » risparmiare il sangue e le stragi, e di preservarvi dai mali che » sopra di voi provocale colla vostra condotta, voi non ci vedreste » qui inermi e impegnali a trattare di riconciliazione e di pace. ■ Egli, sull’ esempio dei padri nostri, vuole farvi conoscere quanto • in lui la clemenza sopravanzi il rigore. Mai non avvenne, che ri- • bcllione più colpevole della vostra insorgesse contro la sovranità • di Venezia, od offerissele più giusto slimolo allo sdegno e alla • severità. Il senato vorrebbe pur persuadersi, che da inconside- > r a tozza, piucché da malizia, voi siate stati sedotti; e perciò vi » esorta ad aprire gli occhi sul vostro inganno cd a riparare il fal-» lo con un sollecito pentimento. In nulla vi potete lagnare della » repubblica, la quale sopra di voi esercitò sempre un impero » temperato dalla giustizia e dalla dolcezza ; vi amò, vi protesse, • vi colmò di onori e di privilegi. E forse che un leggero tributo » per sostenere le spese della riparazione del vostro porto sarà un » peso così tirannico e grave da indurvi a ripudiarne la soggezione c ad accendere un fuoco, che minaccia d’incenerirvi ? A chi » mai potreste ricorrere per ottenere assistenza ? od in chi potre-» ste mai trovare appoggio contro la repubblica di Venezia? Vi • lusingate voi forse, che le nazioni straniere siano per prendere » le armi a favore dei vostri temerarj disegni V Date retta alle mie » parole: appigliatevi al mio consiglio. Tornale indietro dal vostro » fallo: implorate la clemenza del senato, il «piale é pronto a per-» donarvi tosto che voi siale pronti a ritornare ai vostri doveri. » Ma temete d’ altronde il suo sdegno: nè aspettate a pentirvi » quando sia troppo tardi. »