251 LIBRO XIV, CAPO XX. » Memorie storiche dello stato antico e moderno delle lagune (i); » nè dee recar maraviglia se sul porto della dominante veniva po-» sta la catena, essendoché nella insigne profondità, che allora aveva * la fuosa e nell’esser diretta quasi al levante, potevano dirsi un » porlo aperto all’ingresso di qualunque naviglio anche armato e » carico. E vero, che le armate della repubblica abbastanza assi-» curavano il golfo e coprivano la reale metropoli dagl’ insulti dei » nemici aperti, ma essendo, l’anno 1331, il mare ripieno di cor-» sari, contro i quali aveva infelicemente combattuto a mezzo l’A-» driatico Tommaso Viaro, ciò fu motivo anche di ricorrere alle » più interne e riservale difese per 1’ indennità di Venezia. Furono » i genovesi quelli che rubando scorrevano il mare. Racconta la » Cronaca inedita, parlando del doge Andrea Dandolo : In suo » tempo per causa dei zenovesi al tempo delle guerre, e massimamente » quando V armada venne in Istria, fu tirada una cadena grossa di » feiro al/i do castelli al lido. Ciò fu nel 1353. • In seguito alle quali precauzioni furono spedite fuori del porto alcune scialuppe, ond’ esplorare le intenzioni del nemico : ed anche furono mandali alcuni piccoli legni in cerca del Pisani, per fargli noto il pericolo, in cui si trovava Venezia, ed ordinargli di ritornare ben tosto nel golfo a difenderla. Ma il Doria, che aveva appieno ponderata la difficoltà dell'impresa di assalire i veneziani nella propria lor casa, e che conosceva a quali conseguenze avrebb’ egli esposto Genova, se ne avesse voluto fare la temeraria prova ; e che d’altronde si figurava imminente la sorpresa delle forze navali del Pisani, ove più a lungo si fosse trattenuto nel golfo ; aveva con tutta sollecitudine voltato le puppe de’ suoi navigli a Venezia ed aveva abbandonato le acque dell’Adriatico. Nella quale ritirata s’impadroni di una galeaccia e di altri tre bastimenti veneziani, carichi di ricche merci, il cui valore dicevasi di ottocentomila ducati. Egli uscì felicemente dal golfo prima che vi rientrasse il Pisani, il quale (l) Lib. I, pag. 3?,