anno 1369. 397 giorni gli accampamenti veneziani erano disposti in tante linee, che terminavano dall’una parte e dall'altra sulla spiaggia del mare. Era il giugno dell’ anno 1368; e continuò lo stato di scambievole posizione tutto 1’ estate, perciocché i triestini, ben provveduti di munizioni e di viveri, poterono senza verun incomodo resistere agli attacchi degli assediatiti, e respingerne più volte l’impeto militare. Fecero anche parecchie sortite con vario esito : si condussero in somma con tanta attività, che i veneziani in sul principio del settembre non avevano fatto un solo passo più innanzi del luogo, ove s’ erano collocali il primo giorno. Il governo era mal contento dell’ esito di questa spedizione, e rovesciandone tutta la colpa sull’ inerzia dei comandanti, li richiamò a Venezia, e sostituì loro Paolo Loredano e Taddeo Giustiniani. Nè senza profitto : perciocché i nuovi capitani incalzarono con più efficaci operazioni di assedio la città, in guisa che non osarono i triestini azzardare novelle sortite. Soppraggiunse intanto l’inverno, e non si potè progredire neU’impresn, finché non fosse ricomparsa la primavera. Le truppe si acquartierarono bensì; ma in tali posizioni nell’ intorno della città da impedire, che per qualsiasi strada potesse quella ricevere alcun soccorso di vettovaglie o di munizioni da guerra. Approfittarono i triestini di questa occasione per implorare l’assistenza del duca d Austria, promettendogli in ricompensa di darsi a lui. Egli aggradì la proposizione, e spedi a Trieste un suo luogotenente ad assumerne il comando della città e ad inalberarne su di essa il vessillo. Fu questo il pegno del patto reciproco, a cui gli uni coll’ altro obhligavansi. All’ avvicinarsi della primavera, il duca stesso Leopoldo si pose in marcia alla volta di Trieste con una truppa di diecimila cavalli, e con grosse schiere d’infanteria. D’ altronde i generali veneziani, venuti in cognizione dell’ imminente arrivo di quell’ esercito in assistenza della rivoltosa città, diedero il guasto a tutti i luoghi circostanti, acciocché il nemico, al suo arrivo, non vi trovasse nè vettovaglie nè asilo. Vi giuns’egli