anno 1373—1376. H9 sottigliezza del suo spirito per immaginar mezzi ed occasioni di soddisfare al suo dispetto e di riparare le sue perdite. Studiavasi diligentemente di tenere occulta ai veneziani questa sua cattiva intenzione, e mentre affettava una sincera volontà di vivere con essi in buona armonia, cercava di concitare da per tutto nemici contro di loro. In un medesimo tempo sollecitava il re di Ungheria, il patriarca di Aquilcja, il duca di Austria e persino la repubblica genovese. Le quali sollecitazioni di lui riuscirono in sulle prime senza verun effetto : nè trovarono che il solo Leopoldo duca d’Austria propenso ad entrare pel suo disegno. Tuttavolta vi volle quasi un anno per indurlo a promettergli di calare con un’armata sul territorio trivigiano. E vi calò infatti nel 1376. N’ erano stati belisi avvisali i veneziani qualche mese avanti dal conle di Collabo ; ma non volevano persuadasi di una tanla violazione dei patti, nè per parte del signore carrarese, nè per parte del duca austriaco, cosicché venne loro addosso 1’ esercito di questo senza che si fossero preparati a respingerlo. Grandi perciò furono i guasti recati da quelle truppe nella provincia di Treviso ; le quali, dopo di avere fatto scorrerie sino alle mura della cillà, avevano ripiegalo alla volta di Fellre ed eransi fortificate con buone trincee dentro il castello di Quero. Finalmente, Marino Soranzo, alla testa di un distaccamento di novecento uomini della guarnigione di Treviso, mosse dietro a loro, ne attaccò la retroguardia e la pose in fuga. Giunto a Quero, e trovatovi il duca assai bene fortificato, si dispose ad attaccarne le schiere. Aveva seco un cannone, ed a furia di colpi di esso spaventò la guarnigione austriaca, a cui non era noto per anco 1’ uso di quello stromento di guerra, e la costrinse a cedere. Furono allora presidiati quei luoghi per impedire, die il nemico ritornasse di bel nuovo a molestare le terre del trivigiano : fu altresì invitato il signore di Padova a mantenere i suoi patti colla repubblica, vietando particolarmente l’ingresso e il passaggio sul suo territorio alle milizie del duca d’ Austria: furono prese in somma tutte le precauzioni per impedire il