armo 1328. 63 • raccomandala la cura di tullociò alla diligente assistenza dei pro- • curatori di ultra (1). • Ma il più importante di questa relazione di scambievole amicizia tra il da Carrara c la repubblica di Venezia, appartiene a tempi posteriori : qui mi contento di averne fatto mcn-lione ; alla sua volta se ne vedrà l’intiero sviluppo. G giacche trovo nominala in questo tempo 1’ erezione di una fabbrica per la Zecca, non posso a meno di non aggiungere alcune osservazioni sul proposito di essa. Troppo brevemente ne ha fatto qui menzione il Vianoli, nè in altri scrittori esistono memorie, per cui si possa dirla fabbricala, od almeno rifabbricata, in questo secolo. Tutto ciò che sappiamo su tale proposito si è, che intorno al 950 il doge Pietro Candiano 111, ossia Badoero, aveva fatto fabbricare due zecche, I’ una per le monete d’ oro, l’altra per quelle di argento; ambedue in capo alla piazza, sul canal grande. Di ciò parlano alcuni cronisti. Ed altri cronisti aggiungono, chc un’ altra zecca esistesse all’ Ospedaletto, presso a’ santi Giovanni e Paolo, e precisamente in quella casa su cui sta scolpito un san Marco: e dicono, chc servisse questa per le monete di rame. Che ne sia poi stata fabbricala un’ altra, o piuttosto, io direi, che siano state rifabbricate le due, ch’esistevano a san Marco, e chc per la troppa vecchiezza ne avessero bisogno, e che ad una sola siano state ridotte ; nessuno scrittore lo disse. Sembra per altro probabile, chc dopo quasi quattro secoli, dacché il Badoero le aveva fatte innalzare, un qualche bisogno di rislauro abbia indotto il vecchio Marsilio da Carrara a determinare per questo uso il suo lascito di cento mila ducati. Checché ne sia, certo è, chc l’odierna zecca non ebbe principio, che nel 1535, per decreto del senato, in vista chc 1 antica era ridotta ad uno stato di assoluta rovina: convien dire perciò, chc 1 erezione di esse, due secoli addietro, col denaro del Carrarese, non fosse di troppa solidità. i ) Vianoli, Hift. vtn., Iib. XII, |«g. 3j6.