100 LIBRO XIII, CAPO XII. » cJ essi timorosi dimoravano nella città, nè avevano ardire di op-» porsi alle scorrerie, nè di spedire soccorso a Segalino, che istan-» temente lo avea richiesto. Jo non vorrei tacciar Mastino di viltà. » poiché in addietro aveva già dato molte prove di valore e di » coraggio. Dirò adunque, o che ancor fosse nella falsa lusinga, » che dilazionando e procrastinando si potesse disperdere 1’ eser-» cito veneziano; o che non si fidasse nè de’ padovani, nè de’ suoi » soldati, per lo più gente collettizia di varii paesi, indisciplinata, » tumultuante e infedele. ► Entrarono i nostri nel castello delle saline il di 22 novembre, e dieronsi tosto a distruggerlo, sicché non vi rimanesse più pietra sopra pietra : anzi, per cancellarne qualunque memoria, non vollero nemmeno, che restassero colà le pietre, le quali trasferirono lungi di là, al luogo detto Stalimbeco, ove con esse rizzarono una forte torre, che fu nominata la Torre d’ Aggere. 1 chioggiotti, per allegrezza di quella conquista, decretarono, il di 15 dicembre, che annualmente si facesse festa solenne nella loro città e territorio il giorno di santa Cecilia ; giorno, in cui se n’ erano impadronite le armi dei veneziani (1). Di uno scontro avvenuto tra veneziani e i tedeschi dello Scaligero parlano varii cronisti, presso i quali non trovo altra discrepanza se non che alcuni lo narrano nel gennaio del 1537, ed altri, particolarmente i Cortusi, sotto il dì 26 dicembre precedente. (i) Giova pol lame il decreto, trailo dal lib. II delle Riformazioni della città di Chioggia , pag. i5j; il quale è così: ’5 MCGCXXXVI. Die XV Decembris in ” majori Consilio Clugie. Majori Consilio ■» super sala palatii ad sonum campane more » solito congregato, facto partito ad busso- li los cum balotis capta fuit parsprius capta v» in Consilio minori. Quod amodo fe^um ” s. Cecilie, quo festo anno instanti Salva-tor mundi, qui superbis resistif, humili-« busque dat graliani, dedit et Castrimi » Salinarum et kostes qui in eo erant, in « manibus dominationis Venetiarum. cola-« tur et habeatur pro festo solemni et ag-™ gregetur numéro festorum solemnium « contentorum in 'statuto et annuatim in dicto festo ad missam dentur dopleria va-n loris soldorum centum, cura quibus do-n pleriis accensis alluminetur ipsa beata virgo a principio misse usque ad fuient. « Quam partem omnes, qui dicto interfue-» runt Consilio, qui fuerunt centum et sett ptem. voluerunt. nemine discrepante. w