ANNO 1380. 467 Giambattista della Giudccca, la qual presentemente più non esiste ; la parrocchiale di sant’ Eufemia, pure alla Giudecca ; e quella di san Jacopo dei serviti, nell’anno 1376, Giovanni 111 Piacentini, nato a Parma, già canonico arciprete della cattedrale di Padova sino dal 1358. Era stato eletto, nel 1364, vescovo di Cervia, donde il papa Gregorio XI volle, sei anni dopo, trasferirlo alla sede della sua patria. Ma i maneggi di Francesco da Carrara costrinsero il pontefice, nel 1372, ad inviarlo all’ arcivescovato di Patrasso, c di là, neU’anno seguente, passò al vescovato di Orvieto: e, finalmente, nel 1376, ebbe la sede veneziana. Appena giuntovi consecrò la cappella del Volto santo, a cui stava contigua la chiesa, oggidi demolita, dei frati serviti. Si diede poscia il Piacentini al partito dell’ antipapa Clemente VII ; perciò fu dai veneziani scaccialo, nel 1379, e deposto dal vescovato. Egli per altro non volle mai lasciare il titolo della chiesa di Castello ; anzi, fatto cardinale dall’ antipapa, volle portare il nome di cardinale di Venezia. Non tacerò, che il Sanudo cd il Sansovino, invece del vescovo Piacentini e del suo successore, vi collocano Giovanni Amedeo, e lo dicono anch’ esso cardinale ; anzi nella serie dei nostri vescovi, dipinta nella sala dell’ antico palazzo patriarcale, lo si vedeva non solo, ma era anche vestilo della porpora cardinalizia. Questa inesattezza diede occasione a varie dispute ed a lunghi commenti degli scrittori delle cose veneziane: