anno 1355. 261 veneziani e i loro alleati dall’altra. In seguito poi, fece conchiudere anche la pace, del cui trattalo dirò quinc’ innanzi. I veneziani, firmata appena la tregua, si diedero pensiero a sollevare le angustie dei loro prigionieri che stavano in Genova, condottivi dopo la funesta battaglia di Portolungo. Spedirono colà per questo fine cinquemila ducali: beneficenza, che fu applaudita dagli stessi nemici. A maneggiare poi la progettata pace, furono inviati a Milano, per parte della repubblica di Venezia, 13«ninleadi de’ llavegnani cancellici- grande e llafaele Caresini notaro ducale, e per parte del comune di Genova i quadro ambasciatori e sindici e procuratori di quella città, Andreolo de’ Mari, Tommaso da Levanto, Tommaso Grillo e Giorgio de’ Marchisi. Ne fu segnato il trattato il di 1.' giugno 1355, ed otlo giorni dopo fu pubblicato solennemente in Venezia. Gli articoli principali di questo trattalo portavano, — che si risarcissero scambievolmente tulli i danni recali sin dall’anno 1299; che ne fosse rimessa la decisione all’ equità e alla giustizia del Visconti; che per tre anni nè i veneziani, né i genovesi potessero navigare alla Tana ; che si desse la libertà a tutti i prigionieri falli in guerra sì nell’ Italia, che nel Levante; che ai genovesi fosse interdetto P ingresso nell’ Adriatico, e ai veneziani similmente nelle acque di Genova in tutto quel tratto di mare, eli’ è tra il porlo di Pisa e Marsiglia. 1 quali articoli della pace, consultati da me nel libro de Patti, num. VI, dell’archivio della cancelleria ducale, mi danno occasione a notare l’inesattezza del Darò in accennarli. Egli, oltreché dice stabilita cotesla pace nel mese di maggio, anziché nel giugno, ci dipinge i veneziani siccome costretti a ricevere la legge dai genovesi : lo che dalle surriferite condizioni non apparisce. Per le condizioni di questa pace, egli soggiunge, « i veneziani non si rnostra- • rono stilici. Acconsentirono di pagare a Genova duecento mila • fiorini per le spese della guerra, e a vietare a’ loro mercatanti • tutti i porli del mar nero, tranne quello di Teodosia, dove i