176 LIBRO XIV, CAPO IV. popolo ; il popolo, eli é sempre disposto ad incolpare chi regge, ne attribuiva all’ indolenza di lui la sciagura, e poco perciò gli e uè increbbe la perdita. Narra il Sanudo, che mentr’egli era doge « fu renduto un dodici » per cento, ovvero un diciannove del capitale degl’imprestiti a co-» loro che avevano credito. »Ed aggiunge il medesimo cronista, che ai giorni similmente di questo doge • vennero ambasciatori a Venezia » del reOdoardo di Brittania e dimandarono ajuto contra Filippo re » di Francia, al quale i genovesi favoreggiavano. E richiedendo soc-» corso d’ armata per essere quel re restato egli e i suoi nostro » amico, consultatane la risposta nel Consiglio, non si curando d’en-» trare in nuova guerra, gli fu risposto scusandosi di non poterlo » aiulare. » Del che ho trovato deliberazione nel libro Spiritila del maggior Consiglio. Stette vacante per pochi giorni il seggio ducale. Addì del susseguente gennaro fu eletto ad occuparlo Andrea Dandolo, celebratissimo letterato dell’ età sua, il quale ci tramandò la storia della nostra repubblica dalla fondazione