ANNO 1348. 213 CAPO XIII. Trattato coll’ imperatore dei Tartari. Interessava mollo ai veneziani, per la prosperila del loro commercio, il conservarsi la stazione, già da prima per lungo tempo avuta, alla Tana ; ed interessava loro conseguentemente, che non vi avessero ad essere molestali dalle rivalila dei genovesi. Per tale oggetto mandarono, circa questo medesimo tempo, a Zanibech, imperatore dei tartari,due ambasciatori, Giovanni Quirini e Pietro Giustiniani, ed ottennero da lui un decreto, di cui troviamo l’antica versione italiana nel codice Trevisaneo (1) e di cui piacemi dare una copia. Esso è così: « In nome del Signore e di Maumelh profeta • dei Tartari la parola di Zanibech allo Pruovolo de’ Magoli, alli » baroni de’ comandi dclli Miara, delli Centinai a et delle decine, » manda comandando et a tutti quelli che sono sotto 1’ obbedienza » di Mogal-bey a tutti li baroni e rettori di ciltade et a tutti ancora • li comcrcleri et a tutti li Massedeghi che vanno e che vengono • a tutti li servilii c lochi ove vanno e che andassero et universal-» mente alle genti et a tutti li veneziani franchi mandano richie-» dendo allo lmperalor grande Zenibeclio, alla cui anima Iddio » faccia pace; alli nostri veneziani franchi ha dato luogo diviso da » quello de’ Genovesi, da poter fare le loro mercantie, e venendo » e facendo lor mercanzia debbano pagare 3 per cento e così li fu » fatta gratia e li fu dato il comandamento et payssano. » Et ancora a Zanibech lmperalor dimandarono gralia secon-» do il dello primo comandamento ; et ebbero Io comandamento e » lo payssano, dipoi per un reo huomo, che fece un male 1’ Irnpe- • rator se corozò e però li mcrcadanti stellerò molti anni che non > vennero, la Signoria fece sapere all’lmperalor, che l’havea it) Mss. dell» Marciana, daj. VII ita!., cod. CLXXX1, pag. S48, retro.