LIBRO XIII, CSPO XII. lo slcsso giorno, scrive al capilano della Chiusa di Quero e vi spedisce genie ; lo stesso giorno, fa altrettanto agli uomini di Colle di san Martino, per la difesa di quel castello ; addì o ottobre, si danno ordini per la buona custodia di san Zeno ne, di Asolo c di.Montébelluna; addì 7 ottobre, fu mandala una circolare a tutti i capitani indistintamente, per esortarli ad attendere con diligenza alla guardia dei loro castelli ; addì 1.“ novem., il podestà di Tre\iso spedisce artefici e maestri a Muscslre, per lavorare opere di riparazioni in quella fortezza; addì lì) novembre, comanda a Val di Dobiadcnc, dello volgarmente Faldobbiadene, e ad altri villaggi, assegnati all'aggiunta del presidio di Vidore, di pagare senza ritardo la loro quota sì per questo come per i lavori latti colà ; addì 18 novembre, il podestà scrisse al capitano del borgo di Asolo, clic vedendo, non poter meglio esser quello custodito, che da terrazzani, di questi si dovesse servire per presidiarlo, malgrado i concordati cogli Scaligeri di non aggravare di presidii le città e le castella. Di ugual tenore scrisse a Mon-tebelluna, c poscia al podestà di Camin, ordinando che il presidio di quel castello fosse di venticinque fanli. Ad Oderzo ne assegnò cinquanta ; a Vidore, oltre agli otto ordinarli, dieci delle ville ; alla Chiusa di Ouero, oltre ai due solili, cinque delle ville ; a san Zenone, oltre ai sci consueti, dieci delle ville. Ed in correlazione a ciò scrisse una circolare ai comuni delle ville soggette a quei capitanati, che vi dovessero mantenere a loro spese ogni giorno quello stabilito numero di uomini. A Muscslre ordinò, che fossero licenziale tutte le milizie trivigianc, e \i si trattenessero i soli servi del capitano e la compagnia di Muzio da Porzia. Ed al capitano di Ponte di Piave fu ordinato di farvi rimanere i soli dieci balestrieri, stipendiali da Treviso, e Cremorino co’ suoi compagni ;