62 LlllllO XIII, CAPO Vili. C A P 0 Vili. Mediazioni de’ veneziani a favore dei Carraresi. Erano in quel tempo signori di Padova i carraresi, ed a loro ne contrastava il possesso Mastino della Scala, signore di Verona. Costui,con ogni arte, con ogni insidia, tentava di farsene padrone; nè riuscendovi colla forza delle armi, aveva posto in opera secreto corrispondenze per ottenere a tradimento il suo scopo. I veneziani, che non potevano vedere di buon occhio l’ingrandimento di un vicino troppo molesto, e che avevano indizii delle mene dello Scaligero, seppero far conoscere al Carrarese il pericolo, in cui tro-vavasi, ed indurlo, senza che apparisse derivato da loro l’impulso, ad implorare 1’ assistenza della repubblica. Fattane perca» da lui la domanda, il senato vi acconsentì prontamente, ed inviò in soccorso di Padova truppe e denaro. Coll’ ajuto delle quali fu rimosso facilmente il pericolo, e lo Scaligero non tardò a venire ad amichevole componimento col suo nemico. La riconoscenza allora fu scambievole tra quello e la repubblica : questa, per essere stata liberata da una vicinanza abborrila. quello per averne sperimentalo doppiamente la mediatrice possanza. La repubblica ammise allora Marsilio da Carrara il vecchio con tutta la sua posterità al Consiglio maggiore ; e Marsilio iie contraccambiò il favore col disporre nel suo testamento, che della sua sostanza fossero dati « al pubblico ducati cento mila con ordi-» natione, che si dovesse con quel denaro ergere una struttura ma- • gnifica, per formarvi dentro la zecca, come si è fatto ; e che alla » Giudecca si fabbricasse un tempio dedicato a san Giacomo et un » Monastero per habitatione dei padri dei Servi, che in quel tempo » piantavano le prime fondamenta della religione loro, con asse-» gnamento per la comoda loro vita, e decente sostenimento,