anno 1372. bOS lirono di far proclamare in tutti i consueti luoghi da Grado a Cavaliere, ncir Istria, e nei territorii trivigiani e cenedese : — (1) « Come per rimover dalla mente de ciascuno, che volesse imaginar > non che presumere et haver audacia di tentar la morte di alcun » cittadin veneto a requisition del signor Francesco da Carara delli • suoi fattori ovver nunlij, et pur se ’l si ritrovasse alcuno di tanta • perfidia, che tentasse simili cose se lenisse modo d’ haver quello » nelle mani, acciò se ne facesse gagliarda giustitia, come se con- • veniva all’ honor del dominio veneto. Se fussero stati più compa- • gni, manifestando overo accusando 1’ un 1’ altro di modo che li » malfattori pervenissero nelle forze della Signoria et s’ havesse la > verità, quello manifestasse, sia assolto da ogni pena et habbia dal-» l’erario pubblico libr. mille per ciascuno de quelli malfattori che • fussc dato nelle forze et oltre la taglia gli sia concesso licentia di ■ portar arme et tenuto secreto ; et sJ alcuno delli principali non • manifestasse il fatto et alcun altra special persona lo sapesse et > venisse a denuntiarc itachè si sapesse la verità et li malfattori » pervenissero nelle forze, uno over più che fussero, habbino dalla • Signoria libre mille per ciascun de quelli malfattori che fussero » condotti nelle forze, et gli sia concessa licenza di portar arme et • tenuto secreto. » Questo proclama produsse un buon effetto ; perchè in quello stesso mese di luglio Nicolò Tignoso accusò Filippo da Ferrara, il quale doveva cooperare alla morte dello Zane : fu preso Filippo e fu appiccato. Ed anche le fatiche straordinarie di Marco Barbaro, signore di notte, furono ricompensate col concedergli licenza tU portar arme. La meretrice Cataruzza, che aveva dato informazione della trama, ebbe il premio di lire cento; e cinquanta n’ebbe la sua compagna Margarita, ch’era stata a darne avviso allo Zane. Lo scoprimento di questa frode diede occasione a sospetti (i) Trascrivo il santo del proclama . colle parole medesime della cronaca dei Caroldo, luog. cit, pag. 351.