164 LIBRO XIII, CAPO XVII. lutti gli altri luoghi soggetti alla repubblica. Vi mandarono perciò un podestà, che ne regolasse il buon ordine ; e questo fu il primo che vi andasse in nome loro, mentre per 1’ addietro, siccome ho avuto occasione di notare più volte; ve n’erano andati e in Trevigi e in Padova e in altre città del continente d’Italia, ad istanza dei luoghi stessi, che desideravano di essere governati da un nobile veneziano. Il primo podestà, che governò quella città in nome della repubblica di Venezia, divenutane padrona, fu Marino Faliero, il quale alcuni anni dipoi fu innalzato alla dignità di doge. Tosto, eh’ egli vi entrò al comando, si diè premura a ristabilire nell’ antico loro grado tulli quei personaggi ragguardevoli, che dagli Scaligeri vi erano stati banditi e di cui erano stati confiscati i beni, in pena dell’esscrsi mostrati partigiani della repubblica. Tra le principali famiglie, che vi furono richiamate ed a cui furono restituiti i beni, devonsi annoverare gli Azzoni, i Calza, i Bazzoletli : due decreti del doge Francesco Dandolo, 1’ uno de’ 17 e 1’ altro de’ 24 febbraro del medesimo anno 1339, oltre al rimettere tutti questi nel possesso dei loro beni e diritti, rivocarono e cancellarono tutti i bandi e le pene imposte contro di loro negli sconvolgimenti degli anni passati (I). In Venezia, per festeggiare il fausto avvenimento di questa pace, fu decretata a pubbliche spese una solenne giostra sulla piazza di san Marco, in quel medesimo giorno 14 febbraio, in cui nelle varie città dell’ Italia se n' era manifestata la definitiva stipulazione. Fu anche decretato, che ogni anno, in quel di stesso, sene rinnovasse con solenni feste la ricordanza. In che consistessero coleste feste annuali non ci rimase memoria. Convien dire, clic per pochi anni soltanto continuassero, e che essendo andate in disuso, anche ogni traccia se ne perdesse di poi. (i) Ambedue questelettere furono slam- Azzoni, del canonico Avofaro, inserita nel paté nella dissertazione intitolata: Notizie toni 3t della Nuova raccolta di Opu• de cavalieri Alternerò e Jacopo degli scoli ecc. a pag. y5.