102 LIBRO XIII, CAPO XII. Mastino intanto ondeggiava incerto circa le intenzioni del Rossi, le quali non era possibile penetrare: temè grandemente per Trevigi, e quindi spedì ordini i più pressanti al podestà e al capitano di quella città, acciocché stessero vigilanti ad impedire che i nemici sorprendessero quella od i castelli del territorio. Ma in capo ad alcuni giorni apparve chiaramente il piano militare del Rossi : egli aspirava alla conquista di Padova, e gli e ne avevano anche esibito il modo tre stipendiati emissarii, acciocché entrasse a tradimento per la porla di san Giovanni. Due volle fu tentato il colpo, e due volle riuscì inefficace: il tradimento fu scoperto ambe le volle, e Mastino si dié premura a rinforzare le torri della città, a rompere i ponti dei borghi, a fortificare con fosse e con bastioni i borghi medesimi, sicché 1’ impresa riuscì agli assalitori vieppiù sempre difficile. Tuttavolla le soldatesche dei veneziani non tralasciavano di porre a ruba e a fuoco il territorio padovano; avvenivano di quando in quando feroci scontri, or qua or là, colle truppe degli Scaligeri: avevano i veneziani talvolta scapili e tal altra vantaggi: le cose intanto s’ attiravano in lungo. Alquanto più grave e più dannoso pei nostri riuscì un combattimento, eh’ ebbe luogo il dì 20 febbraio, tra soldati di cavalleria dall’ una e dall’ altra parte. Cinquecencinquanta dei nostri avevano fatto scorrerie per le campagne e vi avevano raccolto molto bollino; ma sorpresi in uno stretto passaggio da ottocento nemici, vi rimasero vinti e sconfitti. Vi perdettero tutto il bottino; molti ne furono uccisi e più di cenlo furono condotti prigionieri in città. Pietro, tre giorni dopo, ansioso di vendicare il danno sofferto, assalì la città con un corpo di millecinquecento soldati di cavalleria, vi prese un borgo, vi appiccò il fuoco e vi arse più di quattro-cento case. Mastino ne cercò risarcimento col fare appiccare similmente il fuoco, per mezzo di stipendiati emissarii, al campo veneziano di Bovolenla, per guisa, che ne arse una quarta parte ; e ne sarebbe stato anche maggiore il danno, se la somma sollecitudine dei soldati, che n’ erano alla custodia, non ne avesse impedito il