398 LIBRO XV, CAPO XXIII. infatti, e si pose tosto in ordine di battaglia per attaccare le linee dell’ esercito veneziano. I nostri accettarono il combattimento; benché, rinchiusi com’ erano nelle loro trincee, non potessero avere que’ vantaggi, che ha un corpo di truppe in campagna aperta, nè si potessero maneggiare con libertà e con generalità di difesa su tutti i punti. Ebbero perciò qualche danno, finché, aiutali dai marinari, che sbarcati a terrS1 prontamente accorsero in loro assistenza, poterono ripigliare con più vigore 1’ offensiva, e respingere con disperato furore gli austriaci e metterli in rotta ed obbligarli a fuggire con precipizio, dopo di avere lasciato più di settecento morti sul campo. Indarno tentò il duca Leopoldo un nuovo assalto : i veneziani, animati dalla recente vittoria, resero vani tutti gli sforzi di lui e 10 costrinsero a rinunziare a qualunque speranza di diventare padrone di Trieste. I viveri incominciarono a mancargli, ned aveva modo colà di procacciarsene : un esibizione, fallagli dai veneziani, di sellantacinque mila ducati (I), come compenso delle spese di guerra, lo fece cangiare più facilmente di pensiero, e lo fece risolvere a ritornarsene in Germania, promettendo alla repubblica veneziana di rimanersene per I' avvenire neutrale. I triestini, abbandonati dal duca d’ Austria, si volsero al re di Ungheria ed al signore di Padova ; ma nè 1’ uno nè 1’ altro volle prendervi parte. Bloccati perciò strettissimamente e per terra e per mare, resistettero finché rimasero loro vettovaglie; ma quando queste furono consumate si dovettero rendere a discrezione. Paolo Loredano entrò in città con mille balestrieri e quattrocento cavalli, che ne formarono il presidio : vi fece morire i capi della sollevazione, ne multò i meno colpevoli, ristabilì le cose nell’ ordine pri-mitivo. Questa vittoria ottennero i veneziani, secondoché racconta 11 cronista Marco Barbaro, seguitato anche da altri, il giorno 18 ottobre dell’ anno 1370. («) \ crdinoti, Stor. Ven., lib. 14, ed altri storici veneziani : il Laugier ne limitò Ja somma a soli seimila.