218 LIBRO XIV, CAPO XX. la sua libertà c darsi ad un principe, qualunque ei fosse, il quale fosse in grado di somministrarle i mezzi di continuare la guerra. I genovesi tennero perciò consiglio solenne, per deliberare sulla scelta del padrone, a cui assoggettarsi : diversi n’ erano i pareri ; prevalse quello die rappresentò loro più vicino e pronto il soccorso. Impercioccbc proponevano alcuni il re di Francia ed altri il greco imperatore Giovanni Paleologo : ma, occupali ambi-due in guerre particolari, non furono riputati essere in grado di somministrare loro un’assistenza, che fosse proporzionala alla gravezza delle circostanze terribili, in cui si trovavano. Allontanalo adunque il pensiero da colesti due principi, fissarono le loro mire sopra Giovanni Visconti, arcivescovo e duca di Milano. Questo prelato, dopo la morte di suo fratello Luchino, era rimasto solo signore temporale di lutto il territorio lombardo e di una porzione altresì del piemontese. Vi regnava da sovrano, perchè, oltre all’avere unito in sé la doppia potestà, civile ed ecclesiastica, era personalmente stimalo dai suoi sudditi. Aveva avuto molte contese colla corte di Roma, ed avevaie cominciate prima anche di essere promosso all’arcivescovato milanese. Partigiano dell’antipapa Pietro di Corbicres, era stalo da lui decoralo della dignità cardinali-zia, nel tempo in cui la casa dei Visconti era favorevole apertamente a Lodovico il bavaro : egli s’ era poscia riconcilialo col papa, da cui aveva ottenuto l’investitura della temporale sovranità di Milano; ma in seguilo, dopo di aver fallo pace con Benedetto XII, erasi disgustato con Clemente VI» occupando colle armi, a pregiudizio della santa Sede, la città di Bologna : Clemente lo aveva ripetutamente scomunicato ; ma tuttavia egli avea saputo trovare il modo di guadagnarne l’affetto, e sì che poco prima di morire gli confermasse F investitura di Milano e gli e la concedesse, sollo alcune condizioni, altresì di Bologna. I genovesi adunque, consigliati dalla disperazione ed impazienti d’ogni sorta di giogo, purché per esso avessero potuto pigliarsi vendetta sui veneziani, deliberarono di darsi a questo principe