LIBRO XVI, CAPO V. CAPO V. Conclusione della pace tra la repubblica di Venezia ed il signore di Padova. Ma, per queste cose e per lo sialo tl’ indebolimento militare, in cui trovavasi Francesco da Carrara, era impossibile una più lunga resistenza contro le forze e i mezzi, che aveva la repubblica di Venezia. Si ridusse iu fine a chiedere egli stesso la pace: al quale uffizio interessò come suo mediatore il patriarca di Grado, ira Tommaso da Frignano francescano; sicché, spediti dal Carrarese due ambasciatori a Venezia, Argentino da Forlì e Paganino da Sala, ritornarono questi a Padova insieme con esso apportatore delle condizioni della pace. In pochissimo differivano dalle precedenti (i) : erano espresse nei quindici articoli, che qui soggiungo (2), e che furono fermate il dì 21 settembre 1373.—« I : Francesco da Carrara, o il figliuolo di lui, giurasse ai piedi del doge e della signoria l’ingiustizia della sua guerra e ne chiedesse perdono. — II : le milizie forestiere finissero il soldo ed uscissero del territorio padovano.— III : si spianassero le bastile erelte in guerra a difesa del Carrarese e ad offesa dei veneziani. — IV : fo*se cura di lui 1’ indurre Lodovico re di Ungheria alla pace colla repubblica. — V : pagasse quarantamila ducati d’oro sull’ istante a compenso dei danni recati, e ne contasse per quindici anni altri quattordici mila all’ anno, con una offerta per ciascuno dei detli anni da noverarsi sull’ altare di san Marco, il giorno dell’ Ascensione : sicché in tutto avesse a pagare una somma di dugencinquantamila (1) Yed. indietro nella pag. 412- cuinente originale fu pubblicato dal Verci (2) Il Langier ne portò tredici, il Darà ed è conforme a quello, che conosciamo li compendiò in otto soli : ambidue con anche noi, e eh' esiste nei libri della Can- molta varietà. Anche il Tentori fu male in- celleria ducale, nell’archivio pubblico, formato nel portarne le condizioni. 11 do-